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Antognoni: “Bove? Non potevo crederci. Sono tornato indietro col pensiero”

Le parole della leggenda viola, che in carriera ha vissuto un’esperienza analoga

Il peggio sembra ormai passato, ma quanto successo a Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter di domenica 1 dicembre è già impresso nella mente degli appassionati di calcio. A esprimersi sulla questione, anche Giancarlo Antognoni, leggenda viola che da calciatore ha vissuto un’esperienza simile

 

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Oggi 70enne, team manager della Nazionale Under 21, il 22 novembre del 1981 l’ex capitano visse un episodio analogo a quello accaduto a Bove, accusando un arresto cardiaco dopo un’uscita spericolata del portiere del Genoa Silvano Martina. “Non ci volevo credere, sono stati momenti tremendi, minuti interminabili“, ha dichiarato.

Fiorentina, Antognoni: “Non ho potuto evitare di tornare indietro con il pensiero”

La dinamica era diversa, ma ai miei tempi non c’era il defibrillatore… Anzi, se lo hanno introdotto è merito mio“, continua Antognoni, che in maglia viola ha collezionato 429 presenze. “Di quei momenti concitati io non ricordo niente. Ho visto e rivisto le immagini più avanti“. 

 

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Mi ha preso l’angoscia, davanti alla tv. Non solo perhcé quanto accaduto a Bove era successo a me, nello stesso stadio e con la stessa maglia. Soprattutto perché con Edo c’è un rapporto“. I due, infatti, si sono conosciuti proprio in Under21, di cui il classe 2002 è stato più volte capitano. 
Domenica mi sono spevantato ma adesso ho fiducia: è un ragazzo forte“. 

Un rapporto speciale, quello che lega i due, uniti non solo dalla Nazionale ma anche da Firenze. “Lui è un leader. Cosa gli dirò? Prima di tutto di pensare solo a guarire. La mia era una situazione diversa, avevo preso una botta fortissima alla testa e sono tornato in campo dopo quattro mesi. Aspettiamo per capire cosa dicono i medici, ma sono certo che si riprenderà in fretta. È un combattente, reagirà bene“. 

 

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Poi, spazio alle conclusioni e a un augurio. “Spero che possa avere presto l’idoneità per tornare a giocare. Deve darsi del tempo per superare l’accaduto e preoccuparsi anche dell’aspetto psicologico. Quando sarà uscito dall’ospedale vorrei incontrarlo. Lo aspetta la Fiorentina, ma anche noi dell’Italia Under21 non vediamo l’ora di riabbracciarlo“.