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Ansu Fati e la 10 del Barcellona: storia di campioni e non solo

Lo spagnolo, infortunato da quasi un anno, eredita la maglia di Messi, appartenuta a leggende come Ronaldinho e Rivaldo e non solo

Ansu Fati conosce bene la parola “predestinato”, così come il concetto di “sofferenza”, vissuto sulla propria pelle malgrado la giovane età. Dopo aver battuto vari primati di precocità – sia con la maglia del Barcellona, sia con quella della Nazionale spagnola – ed essere passato attraverso il calvario degli infortuni, il ragazzo dei sogni è pronto per prendersi la responsabilità più grande: ereditare la 10 di Lionel Messi.

Sarà lui il faro dei blaugrana, il leader tecnico per i compagni nella nuova era del club. Così come lo era stato la Pulce in seguito all’addio al Barcellona di un altro grande del calcio, Ronaldinho. Due nomi che, solo guardando l’albo d’oro di chi ha indossato la 10 del Barca negli ultimi anni, metterebbero pressione a chiunque. Anche se Ansu Fati, ormai, è abituato a portare certe etichette. 

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La speranza del calciatore spagnolo, di origini guineane, è quella di replicare le gesta e i successi di due fuoriclasse assoluti come Messi e Ronaldinho, ma a Barcellona il numero 10 non è sinonimo di garanzia. Oltre all’argentino e al brasiliano, anche Rivaldo ha mostrato lampi da campione dalle parti del Camp Nou, ma qualcuno è caduto sotto il peso delle responsabilità, deludendo le aspettative. 

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I numeri 10 della storia recente del Barcellona

È il caso di Juan Roman Riquelme, che ereditò la 10 di Rivaldo per una sola stagione (la 2002-2003), prima di cederla a Ronaldinho in quella successiva. Non che al Mudo mancasse il talento, di cui era infinitamente equipaggiato, ma probabilmente in quella stagione l’argentino risentì dell’annata storta di tutta la squadra, diventandone un capro espiatorio. Stessa sorte, con sfumature diverse, per Jari Litmanen, leader dell’ultimo ciclo vincente in Europa dell’Ajax, ma bersagliato dagli infortuni nel suo anno e mezzo a Barcellona.  

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Tornando indietro nel tempo, passando anche per gli anni in cui i numeri di maglia non erano fissi, si scorgono i nomi di altri grandi campioni che hanno indossato la 10 con alterne fortune: da Romario a Hagi, da Stoichkov a Guardiola e Lineker, arrivando fino a Diego Armando Maradona, che non ebbe i suoi anni migliori a Barcellona. 

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Gli infortuni e la responsabilità

Ansu Fati, insomma, è l’ultima grande speranza del Barcellona, in ordine cronologico, a portare la 10 sulle spalle. Dovrà farlo, però, non solo col peso della responsabilità, ma anche con le difficoltà legate al rientro da un grave infortunio. Lo spagnolo è fuori da novembre 2020 per una lacerazione al menisco del ginocchio sinistro. 

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Il suo rientro è imminente, ma Ansu Fati sa già come si torna da un infortunio come un campione. La frattura di tibia e perone subita nel 2015, che gli fece perdere un’intera stagione, non fermò la sua rapida ascesa verso il calcio dei grandi. E quando scenderà di nuovo in campo, sarà tutto nuovo. Il Camp Nou col pubblico, il Barcellona senza Messi, la 10 sulle sue spalle. L’inizio di una nuova era, targata Ansu Fati.