André Gomes e il suo Barça: “Gioco con gente surreale, fantastica. La Juventus? Grande qualità, ma riprenderei la stessa decisione”
La chance Juventus ed un destino cambiato in pochi minuti, capace di portarlo da un ormai probabile viaggio verso la Mole ed il mondo bianconero alla Catalogna e nel regno di Messi & co.. Alla seconda stagione con la maglia del Barcellona addosso, André Gomes sta cercando di ritagliarsi il proprio spazio all’interno della squadra di Valverde: fortemente voluto da Luis Enrique, il portoghese spera di accumulare minuti con il prosieguo della stagione, come svelato in un’intervista ad Extra Time su La Gazzetta dello Sport: “Le mie difficoltà ad impormi qui? Questione complessa. Primo, i giocatori che giocano nella mia posizione sono tutti forti, anzi, sono dei geni. Quindi, diventa difficile giocare con continuità. Ho cercato di adattarmi al massimo alla filosofia del club, forse è stato un po’ più difficile di quel che pensassi, perché io stesso mi sono messo troppa responsabilità addosso, quando non ce n’era bisogno. Ora quello che cerco di fare è togliermi questo peso dalle spalle, svuotare la testa, voglio sfruttare ogni momento qui. In fondo sono nel Barca, gioco al fianco di gente fantastica, qualcosa di surreale. È vero che ho sofferto specie nel primo anno, ma riprenderei la stessa decisione”.
“Luis Enrique mi ha fortemente cercato. Nei momenti più difficili mi ha sempre difeso. Lo ringrazio di cuore – prosegue André Gomes – Con Valverde ormai sono 3 mesi di lavoro, ho avuto due piccoli infortuni e ci stiamo ancora conoscendo. È il suo primo anno al Barça, ma sta facendo un grande lavoro. Otto punti di vantaggio significano tanto, difficile recuperare un distacco così, ma nel calcio tutto può succedere. Attraversiamo un momento di grande fiducia e speriamo di aumentare ancora di più questo margine”. Spazio poi al tema Juventus, appena affrontata: “La Juve ha qualità, grandi calciatori, organizzazione. Una squadra compatta, che sa giocare molto bene la palla. E per noi, che vogliamo sempre il possesso, affrontare un team con grande organizzazione come la Juve, è difficile. Sono sempre gare con pochi spazi“.
Il passato non si scorda mai: quel Valencia in difficoltà che André Gomes ha lasciato nella passata stagione è ormai un ricordo, e ora viaggia spedito ai piani alti della classifica. Capace anche di fermare il Barcellona, non senza polemiche: “Se lotteranno per la Liga? È difficile dirlo. Il Valencia è un grande club e mi piacerebbe che vincesse titoli, perché lì ci ho giocato, ma sono del Barcellona e voglio vincere qui. Loro hanno un grande tifo, un allenatore bravo, segnano tanto. E Zaza mi piace, sì. So che ha avuto momenti difficili dopo l’Europeo, però è stato accolto molto bene dalla gente di Valencia che è fantastica, ha subito critiche, ma ha saputo voltare pagina. Non è facile superare momenti così. Ha riconquistato la fiducia“.
Fiducia: quella che connazionali come João Mario, André Silva e Joao Cancelo cercando di strappare ai propri allenatori per giocare di più. “Tutti e tre hanno qualità. Con Cancelo ho giocato per anni: è rapido, tecnicamente forte, forse meno in difesa, ma ora è nel posto giusto per imparare. João Mario ha fatto buone gare l’anno scorso, ora ha meno spazio, ma lui e André Silva sono fondamentali per il Portogallo. Se messo in condizione, André è capace di segnar tanto, si fa trovare sempre pronto. So che lo farà pure in Italia. Merita una big, farà vedere il suo valore». Il suo Portogallo può sfidare le nazionali top a Russia 2018? «So che le favorite sono Germania, Francia e Brasile, ma noi non siamo campioni d’Europa per caso. Abbiamo una rosa notevole e vogliamo sognare”. Chiusura col botto: cosa può dire di Messi e Ronaldo chi, tra club e Nazionale, ci gioca insieme? “Sono due bravi ragazzi. Leo è molto tranquillo. Tutti e due aiutano tanto la squadra e forse questo non si vede da fuori. Sono i primi ad alzare i livello di competitività negli allenamenti, a motivare la squadra. In questo sono simili. Ci aiutano a superare le difficoltà, non mollano mai, pure dopo avere vinto per anni, e questo non è dettaglio da poco”.