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Ancelotti: “Hazard rimane. Madrid è una città in cui vivere, non per vacanze”

L’intervista di Carlo Ancelotti, che ha parlato del futuro di Hazard e velatamente anche di Mbappé, alla vigilia di Cadiz-Real Madrid

Alla vigilia della penultima gara di Liga spagnola contro il Cadiz, l’allenatore del Real Madrid Carlo Ancelotti ha parlato in conferenza stampa per presentare la gara. Ma, nel corso delle domande, ha toccato argomenti molto importanti, come il futuro di Eden Hazard.

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Non ho parlato della continuità di Hazard. Rimane con molta motivazione perché non si è divertito fino ad adesso. Vuole mostrare le sue qualità. Il piano di Hazard è chiaro: rimane. In una squadra come il Real Madrid ci sono molte partite e quindi rotazioni. La quantità di minuti non è importante. Abbiamo l’esempio di Rodrygo. Non ha giocato molti minuti, ma sono stati di qualità“, ha detto Ancelotti su Hazard.

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Ancelotti: “Madrid è una città in cui vivere, non per andare in vacanza”

L’allenatore del Real Madrid è stato anche stuzzicato su importanti temi dai giornalisti presenti alla conferenza. Infatti, alla domanda “Madrid è una città da vivere o da visitare in 24 ore per poi tornare a casa propria?“, probabilmente in riferimento a Mbappé, avvistato a Madrid per vacanza negli scorsi giorni, Ancelotti ha risposto: “Madrid è per rimanere e vivere, non ho dubbi. È una città dove le persone sono allegre, vivono bene, mangiano bene. Madrid è per vivere, non per le vacanze“.

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Ancelotti: “Salah è la miglior ala destra al mondo”

Infine, Ancelotti ha dato un giudizio tecnico su Mo Salah, che negli scorsi giorni aveva dichiarato di essere tra i migliori al mondo nella sua posizione: “Ha ragione, non è facile trovare un’ala destra o un mancino come lui sul mercato mondiale. Nella sua posizione è il migliore del mondo“. E ha parlato anche dei giocatori che lo hanno sorpreso in questa stagione al Real Madrid: “Non mi ha deluso nessuno. Sono rimasto sorpreso da quelli che conoscevo meno: Valverde, Rodrygo e Camavinga. Vinicius invece non mi ha sorpreso, perché sapevo del suo talento“.