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Ancelotti accusato di evasione fiscale: la Procura chiede 4 anni e 9 mesi di carcere

La Procura di Madrid accusa Carlo Ancelotti di evasione fiscale: l’allenatore è fiducioso di dimostrare la propria innocenza

La Procura di Madrid contro Carlo Ancelotti. L’allenatore del Real Madrid, impegnato questa sera contro il Lipsia negli ottavi di finale di Champions League, è stato accusato di evasione fiscale dal fisco spagnolo. L’accusa ha chiesto 4 anni e 9 mesi di carcere per l’allenatore italiano.  

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Ancelotti accusato di evasione fiscale: le ultime

Nello specifico, all’allenatore del Real Madrid viene contestato di aver frodato l’erario di oltre un milione di euro negli anni fiscali 2014 (386.361 euro) e 2015 (675.718 euro). Ma non solo. Carlo Ancelotti è accusato di altri due reati contro l’Erario. 

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Sebbene infatti abbia affermato di avere la residenza fiscale in Spagna con Madrid come suo domicilio, nella sua dichiarazione ha denunciato le entrate derivanti dalla remunerazione del lavoro per il Real Madrid, omettendo il reddito equivalente allo sfruttamento dei diritti di immagine. Secondo il fisco spagnolo, “al fine di evitare la tassazione sugli introiti derivanti da detti diritti d’immagine”, l’ex Milan e Juventus ha adoperato una “complessa” e “confusa” rete di trust e società per canalizzare i propri guadagni. 

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Si precisa che dal luglio 2013 l’imputato ha iniziato a lavorare e risiedere in Spagna, stabilendo come domicilio e residenza abituale un immobile situato in una piazza centrale di Madrid. Tuttavia, quando l’allenatore terminò anticipamente la sua relazione con il Real Madrid il 25 maggio 2015, tenne la casa in affitto fino all’ottobre di quell’anno, quindi nel corso del 2015 «la Spagna fu il suo principale centro di relazioni personali e personali e interessi economici»“, si legge nell’accusa dell’Erario Pubblico.

La posizione di Ancelotti

Nonostante le accuse, Ancelotti è fiducioso di poter dimostrare la propria innocenza. Inoltre, l’allenatore ha già pagato le multe ricevute ed è anche in attesa di ricevere il rimborso di quella relativa al 2015, dal momento che un tribunale amministrativo ha certificato che quell’anno la sua residenza prevalente non era in Spagna. La Procura di Madrid non è però d’accordo e chiede che si apra un processo penale per evasione relativo a entrambi gli anni (2014 e 2015).