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In campo con un kit da pesca: la curiosa protesta di un allenatore tedesco

Cappello, classico gilet a mosca e canna da pesca: il perfetto outift per pescare e non solo… Perché un allenatore di calcio della quinta divisione tedesca, ha partecipato all’ultima partita di campionato vestito in quel modo. Uno scherzo? Non proprio.

La strana decisione, presa dall’allenatore Markus Kay ha dell’impensabile: dopo essere stato licenziato da Dietrich Hülsemann, il presidente del club che ha giustificando la mossa sostenendo che l’allenatore e lo staff "siedono immobili sulle sedie da campeggio”, aggiungendo “avrei voluto mettere una canna da pesca nelle loro mani", ecco arrivata la risposta di Markus.

Per l'ultima partita della stagione, ha così pensato di indossare un kit da pesca completo e sedere tranquillamente immobile, con la canna da pesca in mano, su una sedia.

"È stata una specie di protesta silenziosa", ha dichiarato Kay ai media tedeschi, sostenendo che il suo licenziamento fosse ingiusto, nonostante la retrocessione della squadra. "Ho parlato a mio suocero di tutto lo stress all'interno del club e quando ha saputo delle dichiarazioni del nostro presidente, si è alzato e poco dopo è tornato con la sua vecchia canna da pesca”.

 “Dopo una sconfitta per 1-2 contro l'SC Velbert a metà maggio, il sig. Hülsemann ha scritto a me e al team manager Thomas Drotboom un messaggio su WhatsApp dove diceva che non avremmo ricevuto alcun contratto per la prossima stagione, contrariamente all'accordo”, ha spiegato l’allenatore tedesco in un'intervista rilasciata alla rivista 11Freunde, “penso che una tale reazione sia altamente irrispettosa”.

Un licenziamento avvenuto tre settimane prima della fine del campionato, tramite messaggi, senza alcuna conversazione tra le parti. Le critiche di Hülsemann sono poi state riportate dalla stampa locale il giorno seguente: "Non c'era alcun impegno, niente di niente. Quindi non si può continuare. Ero l’unico interessato a recuperare i palloni che uscivano fuori dal campo. C'erano cinque giocatori in panchina e nessuno di loro si è mosso. Mentre i nostri istruttori sedevano immobili sulle sedie da campeggio. Volevo dare loro una canna da pesca".

La protesta dell’allenatore 37enne, organizzata già da tempo, è durata solo un tempo: “Nemmeno io volevo recitare a bordo campo. Dopo il primo tempo ho tolto quei vestiti. Era l’ultima partita del nostro capitano Kevin Corvers, ed era giusto portare rispetto. Prima della partita, ho comunque chiesto a entrambe le squadre se avessero avuto problemi. Non volevo che qualcuno si sentisse in imbarazzo”.

Sfortunatamente per Kay, proprio il presidente Hülsemann non ha assistito alla messa in scena, visto che non era presente all’ultima partita del Jahn Hiesfield, poi persa per 5-1. Un risultato che ha chiuso una stagione deludente, sancita dalla retrocessione: l’allenatore tedesco, ormai licenziato, dovrà quindi trovare un’altra squadra… magari utilizzando un paio di esche più grandi per pescarne una migliore.