Allenamenti di gruppo: il protocollo di sicurezza del CTS
Il CTS (Comitato Tecnico Scientifico) ha dato il via libera alla ripresa degli allenamenti di gruppo a partire dal 18 maggio, purché si rispetti lo stringente protocollo di sicurezza per limitare i rischi. Attraverso un comunicato il Comitato ha elencato i punti salienti del protocollo in questione.
“Pur ribadendo che la documentazione dalla FIGC fornita è largamente lacunosa e imperfetta – si legge nella nota – e che non si sono avuti riscontri adeguati ai rilievi sollevati e ribadendo che la realizzazione dei test molecolari sulle persone interessate alla ripresa degli allenamenti di squadra non devono minimamente impattare sul reagentario da dedicarsi in maniera assoluta ai bisogni del Paese, si riconosce l’importanza che questo sport riveste”.
Continua il comunicato: “Il CTS prende atto che gli allenamenti di gruppo sono parte imprescindibile del percorso relativo alle attività agonistiche. Il proposito di mettere in quarantena non solo gli atleti, ma tutto il personale che fa parte di una squadra (medici sociali, massaggiatori, fisioterapisti, cuochi, etc) può rendere la ripresa degli allenamenti di gruppo medicalmente coerente con le indicazioni già fornite da questo CTS in merito alle misure per il contenimento epidemico”.
Ancora: “Il CTS sottolinea che, per avere efficacia, le misure di quarantena volontaria devono essere stringentemente rispettate sotto la responsabilità del medico sociale e del medico competente. E’ necessario che, tuttavia, qualora durante il periodo di applicazione delle misure previste in caso di quarantena volontaria – da rispettarsi sotto la responsabilità del medico sociale – anche un solo membro dell’equipe risulti positivo, tutti gli altri membri dovranno obbligatoriamente sottoporsi a isolamento domiciliare per i successivi 14 giorni”, conclude la nota.