Alex Sandro: “Da CR7 si impara tanto. Brasile? Non sono qui per lui”
L’esterno bianconero è tornato in Nazionale dopo 10 mesi: “Qui grazie al mio lavoro con la Juventus, non per Cristiano Ronaldo”. Poi il paragone con Neymar: “Sono due che fanno la differenza, mi sento un privilegiato a giocare con loro”
L’ultima partita con il Brasile risale allo scorso 10 novembre. Dieci lunghi mesi senza nazionale per Alex Sandro, che è stato escluso anche dalla spedizione partita questa estate per la Russia. 39 partite, 4 gol e 6 assist l’anno scorso con la Juventus, non abbastanza per convincere il ct Tite. Adesso, però, l’esterno bianconero ha ritrovato la Selecao e si prepara ad affrontare l’amichevole contro El Salvador
“L’esclusione dalla Russia mi ha rafforzato – ha spiegato direttamente dal ritiro del Brasile – adesso mi sento più pronto. Sono qui grazie all’ottimo lavoro fatto con il club e la nazionale e non per Ronaldo”. Lo specifica chiaramente a chi gli chiede se l’arrivo di CR7 abbia influito nella scelta del ct: “Sicuramente Cristiano ha fatto sì che il mondo ponesse molta attenzione su di noi, ma non è stato lui a portarmi al Brasile”.
Chiaro, limpido. Una risposta veloce, come le sue cavalcate sulla sinistra. Parla la stessa lingua di CR7 Alex Sandro, anche fuori dal campo: “E’ un giocatore di grande talento, i suoi compagni possono imparare molto da lui, ovunque giochi. Dopo il poco tempo passato insieme, posso già dire quanto Cristiano sia una persona fondamentale per lo spogliatoio. Aiuta e gli piace essere aiutato. È disposto a capire come lavora la squadra e come giocano i compagni”.
E l’esterno bianconero di campioni ne ha visti eccome. Uno su tutti gioca con lui in nazionale e si chiama Neymar: “Non si possono fare paragoni fra i due – continua – entrambi sanno fare la differenza e per me è molto bello poter giocare con loro. Neymar è più giovane, lo conosco dai tempi del Santos, è bello vedere quanto sia cresciuto e quanto potrà continuare a farlo. Cristiano lavora moltissimo. Questo già lo sapevo, lo avevo sentito dire. Ma quando lo vivi nella quotidianità ti rendi conto che è incredibile. Quello che fa, lo fa con grandissima concentrazione. Mi sento un privilegiato”.