A tutto Capezzi, dal murales di Modesto all’sms di Pasqual: “Noi, il Leicester della B. A Crotone sto vivendo un sogno”
Fare festa va bene, ma dopo torna (quasi) tutto come prima. A Crotone va così: dopo la promozione in Serie A, i rossoblu hanno ripreso a lavorare con la stessa grinta di sempre. A confermarcelo è Leonardo Capezzi, pilastro del centrocampo di Ivan Juric: “Abbiamo festeggiato tanto – dice in esclusiva a gianlucadimarzio.com – ma adesso siamo ripartiti, ed è giusto così”.
Dai, ma qualcosina sarà diverso, ora che è arrivata l’aritmetica certezza della promozione… “Si respira un clima bellissimo, il percorso iniziato quest’anno è stato straordinario: abbiamo realizzato il sogno nostro e di tutti i tifosi. È stato fatto qualcosa di incredibile, è tutto magico: lo è stato nella festa e lo è tuttora”. E quelli che pensano che il Crotone tirerà indietro la gamba nelle ultime giornate rimarranno delusi: la banda di Juric vuole lottare fino alla fine per il primo posto. “Onoreremo il campionato – assicura Capezzi – come abbiamo sempre fatto. Il mister spinge forte, non sa fare altrimenti. Ogni giorno pigiamo l’acceleratore e andremo avanti a farlo: è grazie a questa mentalità che Juric ci ha trasmesso che abbiamo raggiunto un obiettivo incredibile”.
E se il Crotone ha coronato un sogno che ad agosto sembrava follia, è anche merito di Capezzi, che nonostante la giovane età (classe ‘95) si è ritagliato un ruolo fondamentale nel centrocampo di Juric. Finora sono ben 31 le presenze in campionato per il toscano. “E sono contentissimo di aver fatto una grande stagione, ma non sono più importante degli altri. Siamo tutti sullo stesso piano: io, chi le ha giocate tutte e chi è sceso in campo solo una volta. È la verità, perché ognuno di noi ha contribuito a questo sogno”. Sogno. Nella chiacchierata con Capezzi è la parola più ricorrente. Un sogno, una cavalcata trionfale, una squadra costruita per altri obiettivi e un allenatore speciale: sono ingredienti che hanno caratterizzato anche la stagione di un’altra squadra che recentemente ha firmato un miracolo sportivo.
Forse, il Crotone è il Leicester della B. “È un paragone che ci sta – dice ridendo Capezzi -e se ad agosto ci avessero detto che saremmo andati in Serie A avremmo riso tutti, io per primo. Gli obiettivi erano altri, io stesso non ero venuto qui per essere promosso. Durante il cammino però è successo qualcosa di speciale”. Merito di un gruppo davvero eccezionale, dentro e fuori dal campo. A dimostrarlo, un episodio su tutti: “Ciccio Modesto ha fatto fare un murales nel quartiere dove vive per celebrare l’impresa del Crotone, con tutti i nostri nomi e i colori rossoblu. È fantastico, secondo me spiega bene che gruppo si è creato”.
Da una squadra ad un’altra, dal Crotone alla Fiorentina. Sì, perché Leonardo è di proprietà dei viola, dove ha fatto tutta la trafila delle giovanili prima di passare al Varese e poi al Crotone. Non si sbottona sul suo futuro (“Devo ancora parlarne”, ci dice), ma è evidente che la Fiorentina – come lo stesso Crotone – creda in lui. E’ stato in ritiro con i viola fino al 18 agosto, quando è passato in Calabria. “E ho visto un grande gruppo con bravissimi ragazzi. Mi hanno dato una mano in ambito calcistico. La Fiorentina è una squadra con moltissima qualità, e l’ha dimostrato soprattutto nella prima parte di campionato. Venerdì sera ho ricevuto un messaggio di complimenti dal capitano Pasqual: sono cose che fanno moltissimo piacere”.
Capezzi ha fatto anche in tempo ad assaggiare il “primo” Sousa, e ad apprezzarne le sfaccettature: “E’ un allenatore preparatissimo, vuole giocare un calcio propositivo e di qualità con concetti ben precisi. Ha anche un bel lato umano: per quel poco che sono stato allenato da lui mi ha lasciato tantissimi”. E chissà che Capezzi possa tornare un giorno a vestire la maglia viola, e pescare di nuovo in terra toscana. Pescare? Sì, avete letto bene. Leo è un vero e proprio appassionato di pesca, e appena può prende amo ed esca per coltivare il suo hobby. Che aveva contagiato anche altri… “Due stagioni fa ero in ritiro con la Fiorentina, ed era il giorno libero. Io, Savic, Ilicic, Bakic, Tomovic e Cassani siamo andati a pescare, ed è stato super. Quest’anno ho avuto meno tempo, ma appena torno a casa riprendo tutto. È una vera passione, stacco dalla quotidianità e mi butto nella natura”. E abbocca qualcosa? “La mia è una pesca sportiva – racconta – mi butto dentro ai laghetti e prendo il black bass, il boccalone. Sono andato per la prima volta con mio papà, ma poi ho continuato: sono stato catturato”.
Dalla pesca dei pesci alla pesca dei talenti. Come spesso succede ai giovani calciatori, Leo è stato accostato a tantissimi altri giocatori, ricevendo un’investitura ufficiale anche da Pizarro: “Fa piacere, ma qualunque sia il paragone parliamo di campioni. Io penso a me e a crescere. Capezzi per ora assomiglia solo a Capezzi. Certo, se devo scegliere qualcuno prendo Gerrard, mi piace per il suo essere simbolo e capitano di una squadra come il Liverpool”. E dire che Capezzi avrebbe potuto sfidare proprio il Liverpool, se le cose fossero andate in maniera leggermente diversa. A 16 anni il giovane Leonardo fa innamorare il Manchester United, che chiede il suo cartellino alla Fiorentina. Ma non se ne fa nulla: “C’è stato qualcosa, ma ero veramente piccolo, non so bene cosa ci fosse dietro. Avevo anche appena firmato con i viola il contratto da professionista. Ma non mi interessa, sono strafelice del mio percorso, manco ci penso”.
Anche perché ne ha di cose da pensare, Leonardo Capezzi. Il futuro può aspettare, ancora per qualche settimana. Ora c’è la fine del sogno Crotone.
A cura di Luca Mastrorilli