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A Catanzaro è Icardi-gol: “Ma sono diverso da Mauro. Con Gattuso sarebbe stato bello. Un altro Icardi alla Samp? Magari”

Gol! Icardi! Paganese-Catanzaro 1-2!“. Paganese? Catanzaro? Dov’è l’errore? Tutto sotto controllo. Se a San Siro sono infatti abituati a esultare dopo aver ascoltato quel nome, anche i tifosi giallorossi hanno iniziato a capire l’effetto che fa. Parenti? Macché: “Direi proprio di no”, racconta divertito Simone. Giovane, sì (classe 1996): di domande del genere, però, ne avrà ricevute tante: “In effetti è vero, ma ormai ci sono abituato. Abbiamo poco in comune, oltre al cognome. Anche il nostro ruolo è diverso”. Eh già, perché Simone Icardi è un promettente centrocampista. Di gol ne fa pochi, ma tutti pesantissimi. A Pagani, per esempio, la sua prima rete stagionale a pochi minuti dalla fine è valsa una vittoria fondamentale per il Catanzaro, che ha fatto un passo in avanti importante nella lotta per non retrocedere. La salvezza, ora, è distante solo un punto: “Mi ha fatto un enorme piacere – racconta emozionato a GianlucaDiMarzio.com – perché ci ha dato la possibilità di ottenere una vittoria fuori casa che ci mancava da troppo tempo e che meritavamo dopo ottime prestazioni senza i giusti risultati. Ci tenevamo a mostrare quanto valiamo. E’ un successo che ci dà grandi motivazioni”.

A proposito di gol pesanti, nel suo curriculum c’è anche la prima rete fra i professionisti della Lupa Castelli Romani (ora Racing Roma): “Anche se mi ha emozionato più questo gol – dice Simone – perché è una storia tutta diversa ora a Catanzaro. Dopo questa vittoria crediamo ancora di più alla salvezza, abbiamo tifosi che ci sostengono sempre e che ci supportano anche nei momenti difficili. Dovevamo solo compattarci maggiormente, ora a Messina dobbiamo giocare con lo stesso spirito”. Campo (tanto), ma anche mercato: sì, perché la scorsa estate Icardi era stato vicino al salto in Serie B. La Pro Vercelli lo ha seguito con interesse e anche il Pisa è stato a un passo dal portarselo a casa. In panchina avrebbe trovato Gattuso, uno che nel ruolo di Simone ha scritto discrete pagine di storia calcistica. Partire con le suggestioni è un attimo: “Ovviamente quando vieni a sapere dell’interesse di una squadra, pensi all’allenatore che potresti incontrare. Lavorare con Gattuso sarebbe stato ovviamente bello, lui è stato ed è un grande. Questi personaggi possono insegnarti molto e darti consigli, così come ha fatto anche Vincenzo Montella quando giocavo nelle giovanili della Roma. Di Rino calciatore ho apprezzato soprattutto la sua evidente dedizione al lavoro, la sua voglia di dare il massimo per sé e per i compagni. Questo può essere di ispirazione per la mia carriera”.

Una carriera, quella di Icardi, che promette un grande futuro, dato che in B e A tanti club lo studiano con attenzione e interesse. Cittadella, Sassuolo e Samp (guarda caso, ex squadra di Maurito) hanno già preso nota sul taccuino: “Non può che farmi piacere – dice con soddisfazione – significa che sto facendo bene e che sono sulla strada giusta. E’ una piacevole distrazione, che però non deve farmi perdere concentrazione nel lavoro sul campo. Devo continuare così. A proposito: nel Sassuolo c’è Pellegrini, mio ex compagno nelle giovanili della Roma, che ha segnato ancora. Sono fiero di lui, si merita quello che sta ottenendo”. Già, la Roma. Più di una squadra per “romano e romanista”. Una maglia che sa di emozione, di fede, indossata anche da un idolo come Nainggolan: “E’ incredibile quanto sia riuscito a crescere, è un giocatore fantastico, fra i migliori nel suo ruolo”.

Con tutta la carriera ancora davanti, chissà che Simone non possa seguire le orme di Gattuso, Radja o altri grandi. Ora viene il bello, tra una salvezza da conquistare a Catanzaro e un futuro luminoso a fare da sfondo. Magari, con un altro Icardi in blucerchiato. Simone, c’è da prepararsi, le battute e le domande si sprecheranno: “Lo so bene – conclude sorridendo – ma se dovessi giocare in Serie A sarei ben felice di rispondere a tutti”. C’è da scommetterci.