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Hellas Verona, Viviani: “L’esordio a Roma? Il boato della Sud fu incredibile e non scorderò mai le parole di De Rossi. Totti? Ti ipnotizza”

Cuore a Roma,  testa e gambe a Verona. Federico Viviani ce la metterà tutta per aiutare i gialloblù a fare punti con i giallorossi, per riaccendere le residue speranze di salvezza, ma il suo passato parla chiaro. Con la Roma tutta la trafila delle giovanili, fino all’esordio in prima squadra: “Entrammo dal tunnel sotto la curva Sud – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – per effettuare il riscaldamento e il boato fu incredibile. Ero teso, nervoso, credo sia normale. Ma poi è arrivato Daniele De Rossi a rassicurarmi, e le sue parole non potrò scordarle mai, le porterò dentro per tutta la vita. Fu lui ad avvicinarsi a me, anche se avrebbe potuto non farlo. E mi rassicurò: ‘Sei bravo, sai quello che devi fare. Non pensare a cosa c’è intorno ma divertiti. Non preoccuparti, e se hai problemi io sono qui, passamela. Sei fortunato, solo i predestinati fanno l’esordio in A con la Juve’. Detto da un campione come lui…Totti? Il capitano  ha un carisma talmente grande che ti ipnotizza. La prima volta che sono entrato nello spogliatoio della prima squadra ho pensato: ‘Cavolo, è Totti. Potrò allenarmi con lui, giocherò al suo fianco..’.Totti è più riservato di Daniele, ma se c’è da ridere e scherzare è il primo. Bastava guardarlo in allenamento per imparare ogni volta qualcosa. E poi devo ringraziare Vito Scala, il suo uomo di fiducia, sempre disponibile e gentile, in ogni occasione. Persone come Francesco, Daniele e Vito sono uniche nel calcio”.

Le punizioni, pezzo forte di Viviani, affinate con un maestro come Pjanic: “Mi fermavo sempre dopo l’allenamento, ma con Pjanic, un altro grandissimo talento e uno dei migliori specialisti. Mi raccontava di quanto fosse stato fortunato a giocare a Lione con Juninho Pernambucano, il mago della maledetta. Mi faceva vedere come si faceva. Ripeto, sono stato fortunato. Spalletti? Viveva a Trigoria col suo staff, capitava di incrociarlo. A Roma ha lasciato un grande ricordo e tutti gli vogliono bene. Io a volte ho fatto il raccattapalle: avevamo l’ordine di rimettere la palla in gioco velocemente. Può risollevare la squadra, ma penso che pure Garcia abbia fatto bene, realizzando il record di punti in A della Roma al primo anno”. A Roma il momento è difficile, ma neanche a Verona si sta meglio: “Una vittoria può sbloccarci, con Delneri abbiamo dimostrato di esserci con la testa, con l’intensità e con il gioco. Abbiamo messo sotto l’Empoli e dominato col Palermo. Poi prendi un tiro e perdi. È incredibile”.