Ghisolfi: “Qui non un club, ma una comunità. Sono felice di essere al Sunderland”

Le parole di Florent Ghisolfi, direttore sportivo del Sunderland ed ex Roma, a Phil Smith sui primi passi nel club inglese
Dopo una sola stagione come direttore sportivo della Roma, Florent Ghisolfi ha lasciato il club giallorosso e si è successivamente trasferito in Inghilterra, al neopromosso Sunderland.
Il dirigente ha raccontato la sua decisione e spiegato quali sono i suoi progetti a in un’intervista rilasciata a Phil Smith.
“Qui mi hanno detto che un buon contrasto vale come un gol. È una cosa che sento mia, perché io amo combattere, È stato importante capirlo”, racconta l’ex ds giallorosso sull’incontro con i tifosi.
Riguardo la sua scelta, prosegue: “Prima di tutto è stato per le persone del Sunderland. Kyril Louis-Dreyfus è giovane ma brillante. Con Kristjaan Speakman il riscontro è stato molto positivo. Régis Le Bris lo volevo al Nizza, ma non fu possibile. Alla fine sono arrivato io da lui!”.
Le prime sensazioni come ds del Sunderland
L’ultimo match del Sunderland si è concluso sul 2-2 contro l’Arsenal grazie al gol di Brobbey al 94′. Dopo questa partita, spiega Ghisolfi: “Mentre uscivo dallo stadio pensavo: sì, ho fatto bene a venire qui. Sono felice di essere a Sunderland”. Sui piani per il futuro aggiunge: “Dobbiamo migliorare la qualità, ma senza rinunciare alla mentalità che è il pilastro del nostro progetto”.
Un’importanza fondamentale ce l’hanno soprattutto i tifosi: “La mia prima impressione è che non ho firmato per un club, ma per una comunità”, racconta l’ex ds della Roma. “Simbolo del club? Den Ballard. È Sunderland. È discreto, lavora dura, non ha paura di nulla e ha talento”.

Ghisolfi: “A Roma un viaggio meraviglioso, quel club mi era entrato nel sangue”
Ghisolfi ha voluto parlare anche della sue esperienza in giallorosso, dove: “Abbiamo giocato tante partite senza perdere, con grande energia nel club e nello stadio: è stato fantastico”.
“È stato un viaggio meraviglioso e sentivo che quel club mi era entrato nel sangue”, ammette l’ex ds della Roma che infine chiude su Ranieri: “È una persona speciale, diversa da tutte le altre”.