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Capo Verde, 11 anni per riscrivere la storia: il sogno Mondiale è realtà

La Nazionale di Capo Verde (IMAGO)
La Nazionale di Capo Verde (IMAGO)

Capo Verde si qualifica per la prima volta al Mondiale. La Nazionale di Bubista diventa la quattordicesima africana a riuscirci

Pensi a Capo Verde e pensi alle spiagge paradisiache e alle onde dell’oceano, i più esperti forse alla Morna, la tipica danza capoverdiana. Da oggi l’arcipelago entra ufficialmente anche nelle cartine calcistiche, con la prima storica qualificazione al Mondiale. Da quel puntino nell’Atlantico ai grandi palcoscenici di USA, Canada e Messico, al termine di un percorso da sogno.

Gli Squali Blu hanno infatti azzannato a sorpresa il favorito Camerun, con la vittoria di settembre a stendere il tappeto rosso alla Nazionale di Bubista verso la storia. A Praia– la capitale – parte la festa per un momento storico, grazie alla vittoria per 3-0 contro Eswatini, con i Crioulos che diventano la quattordicesima Nazionale africana a qualificarsi a un Mondiale.

Dieci isole vulcaniche bastano per un grande sogno, oltre che per riscrivere la storia. Capo Verde diventa infatti la seconda Nazionale più piccola per popolazione a tagliare questo traguardo, con poco più di 520.000 abitanti. Poco meno della città di Genova, per fare un paragone. Il primato resta all’Islanda, 400.000 abitanti, che si qualificò per l’edizione giocata in Russia, riuscendo anche a ottenere un pareggio contro l’Argentina all’esordio.

Una storia iniziata solo nel 1978, a seguito dall’indipendenza dal Portogallo ottenuta tre anni prima. Ma è con Bubista, allenatore classe ’70 tornato in Nazionale nel 2020 dopo le esperienze da vice tra il 2016 e il 2017, che qualcosa è cambiato, prima ottenendo la qualificazione per i quarti di finale della Coppa d’Africa nel 2023- miglior risultato di Capo Verde- e poi staccando il pass per il Mondiale.

Da Livramento a Logan Costa: livello in crescita

Il percorso che ha portato Capo Verde al Mondiale è passato inevitabilmente dalla capacità di lanciare talenti nel calcio europeo. Due di questi sono passati anche dall’Italia. Parliamo ovviamente di Jovane Cabral, che in Serie A ha vestito le maglie di Lazio e Salernitana, e di Dailon Rocha Livramento. È proprio dell’ex Verona la rete che ha spianato la strada verso la storia alla Nazionale di Bubista. Una cavalcata già nella storia del calcio africano, prima di battere Onana e far impazzire le dieci isole di cui abbiamo parlato, al punto tale che il governo ha istituito un giorno di festa nazionale.

Ma non sono solo loro i talenti pronti a prendersi la vetrina nella prossima estate. In Liga hanno imparato a conoscere Logan Costa, difensore del Villarreal attualmente ai box per un infortunio. Il classe 2001 ha già convinto tutti con la sua fisicità, dopo aver vinto da protagonista la Coupe de France con il Tolosa, segnando anche una doppietta in finale contro il Nantes. In una selezione con tanti giovani, ci pensa Ryan Mendes a portare esperienza. L’ala dell’Igdir, club della seconda divisione turca, è infatti il miglior marcatore della storia di Capo Verde, con 22 gol. Chissà se l’8 novembre 2010, quando fece l’esordio in Nazionale, l’ex Lille si sarebbe mai aspettato di poter giocare un Mondiale con gli Squali Blu. Oggi quel sogno è realtà.

L'esultanza di Livramento dopo il gol contro il Camerun (Screen)
L’esultanza di Livramento dopo il gol contro il Camerun (Screen)

Capo Verde, un riscatto lungo 11 anni

Capo Verde, in realtà, aveva già visto da vicino la possibilità di poter andare al Mondiale. Storia del 2014, quando Rui Aguas schierò in campo lo squalificato Fernando Varela , che non aveva ancora finito di scontare la pena di quattro giornate inflittagli sei mesi prima dalla FIFA. Risultato? I Crioulos furono squalificati dai playoff, favorendo il ripescaggio della Tunisia.

Ora quel sogno è diventato realtà, in un pomeriggio di Praia che è già storico per il calcio africano. Quel puntino nell’Atlantico è diventato grande per davvero, da oggi sulle cartine calcistiche c’è un Paese in più. Capo Verde va al Mondiale, è tutto vero.