La forza della passione, delle idee e di… un curatore “unico”: Vicenza, una famiglia che sogna la rinascita
Una giornata dal clima finalmente primaverile per una piazza che dopo un inverno freddissimo – e non solo metaforicamente parlando – ha sete di rinascita. Vicenza freme e non vede l’ora di riempirsi di nuova energia positiva per guardare al futuro con maggior serenità. Quella serenità che da inizio stagione quando per il ritiro partirono “solo 4-5 giocatori, in macchina” fino a qualche settimana fa è mancata. Per ricolorarsi di bianco e di rosso come una città e una tifoseria così meriterebbero. Perché di certo non è da tutti poter vantare 6000 abbonati nonostante tutte le difficoltà vissute in un’annata culminata con un fallimento che ora, tuttavia, se non superato sembra quantomeno passato. Merito del curatore fallimentare Nerio De Bortoli, uno che “arriva al Menti alla mattina e se ne va alla sera. È unico”, afferma chi quotidianamente trascorre al suo fianco le giornate con l’obiettivo di poter assicurare un futuro al Vicenza. “Non so quanti curatori fallimentari sono così ma lui sta facendo il lavoro rigoroso di un curatore che ci ha messo passione, forza e idee”: parola del sindaco Variati. Apprezzatissimo, De Bortoli. Minuzioso nella cura del dettaglio, poi. Come quando ad ogni donna arrivata al Menti si presenta porgendo una mimosa in onore della festa a loro dedicata. O come quando posa a fianco dei presenti che hanno deciso di porgere una mano al Vicenza Calcio personalizzando col proprio nome – chi come azienda, chi come privato – i seggiolini della tribuna del Menti inaugurati proprio oggi.



