Dainelli: “Il Chievo è una famiglia. Ho il contratto fino a Giugno poi vedremo”
Dario Dainelli, 38 anni,
434 partite in Serie A, e adesso anche padre del suo terzo figlio nato alla vigilia della sfida con il Napoli che il centrale di Maran ha dovuto saltare per stare vicino alla moglie Rebecca: “Edoardo è nato alle 23.37. Dovevo andare, mia moglie
Rebecca era sola. Fra i piccoletti
fastidiosi, ho preferito tenere
i miei bambini piuttosto che i
tre davanti del Napoli“. Da una famiglia, la sua, Dainelli parla anche di quella del Chievo: “E’ una famiglia che ha regole e
abitudini – racconta alla Gazzetta dello Sport – A volte sono tanto
ferree, con una storicità di ambiente
e con un presidente abitudinario“. Un’armonia che si vede anche in campo: “Lo spirito del Chievo è sapere
da dove viene e quale è la strada.
La volontà è quella di aiutarsi
l’uno con l’altro perché a
livello tecnico, di età o di valori
la maggior parte delle squadre
ha qualcosa di più“.
Domenica ci sarà Torino-Chievo e incontrerà
Belotti reduce dall’eliminazione dell’Italia, le dirà “mi spiace” o “cosa avete combinato“? “Cosa avete combinato lo direi
ad altri, non ai giocatori. So cosa
metti in campo e come stai
male se hai sulle spalle le responsabilità
di una nazione. E
non ho visto mancanza di volontà
con la Svezia“.
Fino a quando pensa di giocare? “Ho il contratto fino a giugno,
mi ero prefissato di continuare
finché c’erano entusiasmo, divertimento
e la voglia di stare
in gruppo che ti tiene giovane. Mi sento più vicino a restare
nella vita sul campo, anche
se gli spostamenti di un allenatore
possono essere difficoltosi
per la famiglia. Allora pensi a
un incarico dirigenziale“. Il resto dell’intervista la trovate sulle pagine della Gazzetta dello Sport
Credit Foto: chievverona.it sito ufficiale