Dalla fabbrica al grande calcio, oggi fa la differenza in Serie D con il Pontisola, Ferreira Pinto: “Mi diverto come un bambino. Smettere? Forse a 40 anni…”
Non importa la categoria, non importa l’età. Quello che conta è la passione. “Amo il calcio, per me ogni partita è come se fosse la prima”, anche se il campionato è quello di Serie D. Ferreira Pinto di voglia ne ha da vendere: lo trasmette ad ogni frase, lo si capisce subito sentendolo parlare. 36 anni sulla carta d’identità, ma la grinta è quella di un ragazzino. Gioca e si diverte, ed è sempre decisivo. Come nell’ultimo turno di campionato, quando con il suo Pontisola ha siglato una doppietta contro il Levico: “Segnare mi fa sempre piacere e sono felice di aver dato una mano alla squadra – Ha commentato il brasiliano ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – Ormai è da 4 anni che sono nel Pontisola, qui mi trovo bene anche perché sono vicino casa. Questo sarà un campionato difficile perché tutti i gironi sono composti da squadre di livello”. Predica calma Ferreira Pinto, anche se la sua carriera l’ha proiettato verso palcoscenici ben più luminosi. Ha toccato la Serie A, l’ha vissuta da protagonista. Poi un brutto infortunio ha frenato la sua ascesa: “Da lì è cambiato tutto, non sono tornato quello di prima. Ma non mi pento di niente, ringrazio Dio di avermi dato l’opportunità di giocare a calcio ad altissimi livelli”.


Ci crede Ferreira Pinto. Questione di ambizione. Ma c’è un altro segreto nelle sue prestazioni: “Quando gioco non posso fare brutta figura perché ci sono mia moglie e i miei due figli che mi guardano. A fine partita fanno le pagelle quindi m’impegno sempre al massimo per prendere i voti migliori. Mio figlio più piccolo viene anche a bordo campo, ormai è il talismano della squadra”. Ragazzo umile, non si è mai montato la testa. Ad aiutarlo nel suo processo di crescita come calciatore e uomo ha sempre avuto affianco una persona che non smette mai di ringraziare: “Mia moglie Marianna, le devo tantissimo. Mi ha aiutato nei momenti difficili e in quelli felici. C’è stata sempre”. E sicuramente ci sarà ancora. Sarà lì allo stadio a tifare, ancora per qualche anno, perché Ferreira Pinto al momento non ci pensa proprio a smettere: “Finché riesco a fare la preparazione continuo a giocare, poi quando vedrò che i ragazzi mi passano davanti capirò che il momento di dire basta. Mi sono posto un limite: 40 anni. Ma se Baiocco gioca ancora e ne ha 42 perché non posso farlo anch’io?”.