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Udinese, Balic: “Qui per migliorare. Il paragone con Pirlo mi lusinga, ma il mio idolo è Iniesta”

Ennesimo giovane talento all’Udinese, sempre lungimirante e pronta a scommettere su giocatori promettenti. Andrija Balic è l’ultimo colpo di mercato in ottica futura messo a segno dalla famiglia Pozzo. Talento croato classe ’97, prelevato dall’Hajduk Spalato per circa 3 milioni. Centrocampista con grande visione di gioco e dal tocco fatato: in patria lo definiscono ‘il Pirlo dei Balcani’, proprio per la bravura a dettare i tempi di gioco. Piedi “buoni”, propensione all’assist e vizio del gol: su di lui c’erano diverse big europee, ma la società friulana è stata ancora una volta più lesta di tutti e non si è fatta sfuggire questa occasione, sperando che possa maturare e crescere. Il giocatore, in conferenza, si è presentato così: “Credo che l’Udinese sia la scelta giusta per la mia carriera, per migliorare e maturare”. Il paragone con Pirlo lo lusinga, ma l’idolo indiscusso è un giocatore del Barcellona: “Il paragone con Pirlo mi fa piacere ma al momento non mi interessa. Il mio idolo è Iniesta”.

Ad Udine è consapevole di giocarsi le proprie chances, ma sopratutto è una piazza che può diventare un grande trampolino di lancio per una carriera dalle grandi prospettive: “Qui all’Udinese voglio dare il massimo per migliorare. Poi sarà il mister a decidere dove farmi giocare”. Un chiarimento anche riguardo al proprio stile di gioco: “Nel corso della mia carriera ho sempre aiutato gli attaccanti a fare gol e continuerò anche adesso”.

Una battuta poi anche riguardo alla bandiera della squadra, Totó Di Natale, vero e proprio motivo in più per scegliere Udine: “Conoscevo già Di Natale, il nome del capitano è molto conosciuto all’estero. Sono stato accolto benissimo da tutti”. Il campionato italiano è conosciuto per essere uno dei migliori al mondo e di certo non mancheranno le pressioni, ma il ragazzo sembra non avere alcun timore: “L’atmosfera del popolo bianconero sarà fantastica. A Spalato c’era un pubblico caldissimo, sono abituato alla pressione”. Infine, si è espresso così sulla scelta del numero di maglia: “Ho scelto il 99 perché è il numero che avevo anche all’Hajduk. Prima avevo il 10, ma poi ho cambiato ed è andata bene”