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4 maggio: il mondo del calcio ricorda il Grande Torino. Commozione a Superga: “Gli Invincibili sono le stelle che guidano il nostro cammino”

È piovuto per quasi tutto il pomeriggio. Poi è spuntato il sole, proprio quando Andrea Belotti si è recato davanti alla lapide di Superga per leggere i nomi del Grande Torino. I nomi degli Invincibili. La giornata del 4 maggio è, come sempre, davvero molto emozionante. C’erano circa 2mila tifosi alla basilica, per omaggiare Valentino Mazzola e compagni, scomparsi nella tragedia aerea del 4 maggio 1949. Duemila tifosi pronti ad applaudire l’attuale squadra al suo arrivo (il rendimento in campionato non conta mai in questo caso) e ad ascoltare in commosso silenzio la predica di don Riccardo Robella, il cappellano del Toro. “A cosa servono le stelle? Anticamente servivano per indicare il cammino. Anche noi abbiamo la fortuna di avere delle stelle sul nostro cammino. “Quelli là“, grazie a loro possiamo trovare la strada. Noi non possiamo costruire la strade che hanno fatto le stelle, noi costruiamo la nostra storia, ma guardando loro, ispirandoci a loro. Ragazzi nella vostra vita potete vincere 30 scudetti, ma quello che si vive qui non si vive da nessun’altra parte” ha dichiarato il don, una guida per molti calciatori del Toro.

“Quest’anno è stato durissimo. Abbiamo salutato delle persone care, della gente di famiglia: il Mondo (Mondonico, ndr), Carla (la vedova di Virgilio Maroso, terzino del Grande Torino, ndr), Sauro Tomà. Questo 4 maggio 2018 è l’anno in cui scopriamo di essere orfani. E ora siamo noi, il punto da cui parte la storia. Quando papà e mamma non ci sono più ci tocca caricarci sulle spalle il peso della storia che viene costruita. Da oggi siamo chiamati ad essere un popolo granata indivisibile, unico. Impariamo a voler bene al Toro come dei genitori. Da oggi, per incontrare il Grande toro dobbiamo guardare in alto, dove ci sono quelle stelle che possono guidare il nostro cammino”, applausi, qualche lacrima per l’omelia che ha ricordato chi non c’è più e che ha fatto la storia di questa società, e di questo ambiente.

Poi, la lettura dei nomi, in un silenzio solenne, come è sempre capitato. Belotti ha letto in modo chiaro, scandendo ogni singola sillaba, tutti i nomi, da Bacigalupo in poi. Nessuna emozione per il capitano del Torino, ma tanta concentrazione, all’insegna di un ricordo di una squadra diventata immortale. E non a caso anche sui social network, oltre ad alcune tifoserie venute a omaggiare di persona il Grande Torino a Superga, tutto il mondo del calcio ha voluto ricordare Valentino Mazzola e compagni: dal Benfica alla Chapecoense, fino a Javier Zanetti. Un ricordo internazionale, trasversale. Anche quest’anno, “quelli là” hanno segnato la rete più bella.

Oltre al mondo del calcio, anche la Città di Torino ha voluto rendere omaggio al Grande Torino e alla tragedia di cui oggi, 4 maggio 2018, si celebra il sessantanovesimo anniversario. La Sindaca in persona, Chiara Appendino, si è recata a Superga, per posare una corona di fiori e omaggiare così Valentino Mazzola e tutte le vittime del disastro aereo. “Il Grande Torino” ha dichiarato la prima cittadina di Torino, “è parte integrante della storia, ma è una parte importante anche del futuro. Credo che una giornata come questa, che raccoglie tifosi e non tifosi, sia un momento importante per tutta la città. Per questo ho voluto portare dei fiori e onorare una squadra che ha dato tanto alla nostra storia e alla nostra città”. Anche per questo motivo, la Mole Antonelliana sarà tutta granata, questa sera: “Si tratta di un gesto doveroso e giusto” ha proseguito, “non bisogna dimenticare la storia, e dobbiamo ricordarci che questa squadra è il futuro di Torino”.

Valentino Della Casa