14 anni e 180 secondi di emozione pura: Mustafa Kapı, un classe 2002 al debutto in prima squadra con il Galatasaray
Messaggio ad alta priorità (!). Amanti del calcio giovanile, dei grandi talenti pronti ad esplodere e di belle storie capaci già di raggiungere un inatteso e sorprendente esito: pronti ad arricchirvi con un altro, sorprendente evento capace di rubare la scena ad un weekend apparentemente e totalmente incentrato sugli impegni nazionali per le qualificazioni ai mondiali di Russia 2018? Se la risposta è sì, e se il sabato sera non sposta la vostra attenzione da uno smartphone o da un computer, di materiale a disposizione ce n’è eccome: perchè dopo Karamoko Dembelé, insospettabile protagonista di questi ultimi giorni, anche per un altro ragazzino è arrivato il momento di avere riflettori ed occhi puntati addosso.
Niente gare ufficiali e amichevoli apparentemente prive di grande significato, per ogni club impegnato principalmente nel dare spazio a elementi che il campo, sinora, l’hanno visto solo dalla panchina: tutti tranne il Galatasaray. Sgambata in quel di Sofia, contro il Levski, 0-2 piuttosto agevole (firmato Josué-Altintop) e gara dal relativo interesse, fino a quando dalla panchina non si alza Mustafa Kapı. Maglia numero 16 addosso, volto da bambino, qualche scatto per riscaldarsi e il nulla osta di Riekerink per l’ingresso in campo: ad anni QUATTORDICI, per l’esattezza, con quel 2002 accanto alla data di nascita sulla carta d’identità a confermare il tutto.
Doppio cinque con Sinan Gumus, abbraccio veloce e via di corsa sul terreno del “Vasil Levski”, almeno per 3, indimenticabili minuti. Perchè a differenza del già grande sogno vissuto da Karamoko Dembelé in maglia Celtic, solo pochi giorni fa, Mustafa Kapı ha addirittura debuttato in prima squadra. Cavanda, Podolski, Altintop, Sabri: tutti al suo fianco, come in una partita a Fifa in modalità “The Journey”, in una carriera virtuale che Mustafa, oggi, ha avuto l’incredibile opportunità di rendere reale. 180 secondi di batticuore, un paio di palloni toccati e corsa finale verso il proprio allenatore, per abbracciarlo come fosse un papà davanti ad un enorme sorriso a 32 denti, con un’obbligatoria chiamata ai genitori in spogliatoio: tempo magari di scattare qualche selfie per ricordo e conservare una maglia storica, per poi rientrare verso Istanbul con le ali spalancate.
In Turchia lo hanno già definito “il nuovo Pogba“: paragone naturalmente precoce tanto quanto Mustafa, capace di diventare il più giovane calciatore ad esordire in prima squadra nella storia del Galatasaray. Roba da matti, ma fino a un certo punto: finchè la realtà porta un centrocampista offensivo classe 2002 già nel giro della nazionale U14 turca (e tra gli elementi più promettenti del settore giovanile giallorosso) a vivere momenti simili, non si può che restare impressionati dall’ennesima sorpresa che il calcio può regalarci. “Penso che far giocare i giovani in questo periodo sia giusto e anche doveroso nei confronti del club: abbiamo un grande vivaio e Mustafa è uno dei talenti migliori, volevamo dimostrare che potesse allenarsi e giocare con noi”: parola di Jan Olde Riekerink, mantenuta alla grande. Vedere per credere: minuto 89, Levski Sofia-Galatasaray 0-2, e un classe 2002 in campo a 3 minuti dalla fine. In prima squadra, nel mondo dei grandi. Il suo nome è Mustafa Kapı: dovessimo sentirne ancora parlare, stavolta, non ci stupiremmo affatto. E siamo sicuri accadrà…