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Riaccende i tifosi e con Tacopina intrattiene la stampa: Walter Zenga si prende il Venezia

“Vogliamo noi gente che lotta!”, cantano i tifosi del Venezia mentre Walter Zenga firma i primi autografi. Su questo possono stare tranquilli: il loro nuovo allenatore è un combattente per natura. Combattente e carismatico.

Lo dimostra subito, nell’arco della prima conferenza stampa da allenatore arancioneroverde. La tempra ammirata a Catania e a Crotone non è sparita con la retrocessione dei calabresi, aspettava solo un rilancio. Che il presidente Tacopina accoglie con feeling totale: se in questi giorni il numero uno del Venezia era pensieroso e provato, oggi è raggiante come chi sa di aver puntato sul cavallo vincente. “L’ho capito sin dalle battute con cui Walter si è presentato ai ragazzi in spogliatoio: parole forti e dirette al cuore, non c’era uno di loro che non fosse rapito. È tutto quello che voglio in un allenatore.”

Sembra già un duo di successo, la coppia Zenga-Tacopina. Intrattengono la stampa, si completano, si reggono il gioco: “Come potevo dire di no a un motivatore ambizioso come Joe?”. Troppo gentile, mister: “La dote in più di Walter è che tutte le nostre impressioni ce le possiamo scambiare in inglese”, ricambia il presidente nella sua lingua.

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Il leitmotiv della conferenza è riattivare un gruppo spaurito dal negativo avvio di stagione. Zenga vuole ragazzi con voglia di dimostrare qualcosa, affamati e attaccati alla maglia. Ma soprattutto li vuole conoscere fino in fondo: “Al campo non li prendo in disparte per questioni tattiche o tecniche. Devo capire cosa passa nella loro testa, per tirar fuori il meglio da ognuno di loro. E così crescere come squadra”.

Poi l’entusiasmo per una piazza unica come Venezia, la fretta di rimettersi in gioco. Quasi troppa: “Dai facciamo presto con interviste e autografi, che poi c’è l’allenamento”, si congeda l’allenatore dalla conferenza.

Fuori, c’è un fitto numero di tifosi che grida il suo nome. Anche con Vecchi, non avevano mai smesso di cantare. Ma la scintilla negli occhi gliel’ha riportata, in una mattinata di ottobre, l’arrivo dell’Uomo Ragno.