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Zeman e Stroppa, il maestro e l’allievo: avversari in campo, compagni nella conferenza post partita

In tanti avevano il titolo già pronto, “È tornata Zemanlandia”. Poi qualcuno ha dovuto ribattere perché i titoli li hanno dati in conferenza quei due, il maestro e l’allievo. Zeman e Stroppa si ritrovano subito insieme alla prima di B. E i fili che li intrecciano sono mille. Pescara, Foggia, la retrocessa e la neopromossa, la voglia matta di fare subito bene, la passione di due città che meritano altre categorie. In 13.000 all’Adriatico per assistere alla prima (e che prima!) del Pescara 2.0 di Zeman. Cinque a uno e messaggio alle rivali, tripletta di Pettinari capace di lasciare in panchina Ganz, il colpo dell’estate. È tornata Zemanlandia? Chissà, è solo la prima in fondo. Magari la prossima contro il Perugia di un altro triplettista (Han) dirà qualcosa in più. Ma intanto i titoli sono arrivati dalla sala stampa, dicevamo. Anzi il titolo: Stroppa e Zeman insieme, accanto, stesso tavolo, stesse domande a cui rispondere. Insieme quasi per caso, ma è una scena che forse – a memoria – non si è mai vista. In conferenza arriva prima Stroppa, la procedura va avanti nel suo solito rituale. Poi arriva Zeman che a Sky ha già finito e dovrebbe aspettare il suo turno. Dovrebbe, e invece gli viene spontaneo e naturale di sedersi lì al fianco del suo allievo. Quello con cui ha condiviso tanto nel Foggia che fu e che oggi guida lui. Quello con cui condivide il post-partita. Maestro e allievo, ma non sono d’accordo su niente. Stroppa si prende tutte le colpe di una sconfitta forse eccessiva nel risultato, Zeman gli dà tutti i meriti per un “Foggia organizzato che si salverà”. D’accordo su niente, o quasi. Perché l’ultima domanda è su “Franco Mancini”. E il ricordo finalmente li unisce. Finiscono così, come avevano iniziato. Fianco a fianco, con l’amico nel cuore e il sorriso di chi spera di ritrovarsi alla fine per fare festa insieme.