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Casa Zaniolo, la festa di papà Igor: “Festeggiamo a distanza, ma Nicolò continua ad allenarsi”

La festa del papà all'epoca del Coronavirus. Difficoltà ad incontrarsi, un metro di distanza da mantenere anche tra familiari. Ecco che il cellulare, la tecnologia diventano elementi fondamentali per abbracciarsi virtualmente e riuscire comunque a festeggiare. Tra Roma e La Spezia ci sono 420 km, sembrano molti di più dopo il decreto che impone il divieto di uscire di casa.

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Nella Capitale vive Nicolò Zaniolo, che sta recuperando dalla rottura del legamento crociato. In Liguria c'è papà Igor che ha raccontato ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com questa strana festa del papà: "Ci siamo sentiti parecchie volte, a mezzanotte in punto mi ha mandato un messaggio e in questi giorni viviamo di videochiamate e di telefono. E' vero che stiamo spesso lontani, ma questo non poter uscire di casa non è bello. A Roma con lui c'è la madre e ci divertiamo a prenderla in giro insieme. Scherziamo e, nonostante la lontananza, cerchiamo di stemperare la tensione che si vive in questo periodo".

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Un momento complicato per tutto il paese. Sul piano affettivo e su quello lavorativo. In epoca di Coronavirus anche un semplice allenamento è diventato un ostacolo quasi insormontabile. E allora bisogna trovare una soluzione, il tempo non aspetta e c'è un infortunio al ginocchio dal quale dover recuperare in fretta: "Nicolò sta facendo tutti gli esercizi a casa, tramite un'applicazione che permette di collegarsi in più persone in videoconferenza. Si sente con i preparatori e i fisioterapisti e riesce comunque ogni giorno a proseguire con il proprio programma di recupero. Non è la stessa cosa perchè tutto avviene a distanza, però è abbastanza seguito in quello che fa".

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Un ko, quello subito contro la Juventus, che sembrava aver spento tutte le speranze di Zaniolo di poter partecipare agli Europei. Una corsa contro il tempo che si è improvvisamente rallentata. Il rinvio al 2021 è diventato il più fedele alleato di Nicolò (QUI il comunicato dell'Uefa). Non tutto il male viene per nuocere, è vero, ma festeggiare in questo momento è davvero complicato: "Dire di essere contenti sarebbe offensivo verso chi sta perdendo la vita e sta lottando negli ospedali. Per lui è un piccolo vantaggio, ma prima di tutto deve pensare a recuperare e tornare quello che era prima dell'infortunio. Non è così scontato che rientri in campo e venga subito convocato. Quando avrà dimostrato di essere il Nicolò che tutti conoscevamo, allora Mancini farà le sue scelte e sono sicuro che lo prenderà in considerazione".

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Papà Igor è prudente, sa bene cosa vuol dire recuperare da un lungo infortunio e non vuole che il figlio affretti i tempi. Oggi tutto si è fermato, la vita di tutti i giorni così come il campionato. Quella Serie A che potrebbe davvero essere il primo segnale di essere tornati alla normalità: "Ma purtroppo non credo si riuscirà a ripartire fino alle prime due settimane di Maggio". Lo Scudetto d'estate, un'altra novità (QUI le parole di Ministro Spadafora). Un'altra insolita conseguenza dell'epoca del Coronavirus. Come una festa del papà vissuta a distanza, tra videochiamate, scherzi telefonici e la voglia di continuare ad abbracciarsi… almeno virtualmente.