Voleva diventare un fotografo invece ora… allena il Barcellona! Ecco Valverde, il prescelto di Guardiola
Fotografo e allenatore, che c’è di
male? Piccolo particolare: l’allenatore in questione siederà a breve sulla
panchina del Barcellona. Dove con
tutta probabilità il tempo di scattare fotografie non sarà molto. O magari sì, per
riscoprire Messi, Neymar, Suarez e compagnia sotto un un nuovo aspetto per
così dire… artistico. 3,2,1, click! Difficile,
ma non da escludere a priori. Soprattutto conoscendo Ernesto Valverde. Fantasioso, brillante, estroso,
il nuovo allenatore del Barça. Allergico alla monotonia, agli schemi fissi. Il Txingurri –
il suo soprannome
che significa ‘formica’ in euskera – infatti non ha mai pensato che il calcio detenesse
l’esclusività nella sua vita. Lui, in
realtà, l’allenatore nemmeno lo voleva fare. Avrebbe preferito dedicarsi
semplicemente alla fotografia a tempo pieno senza troppi stress. Un sogno iniziato con la frequentazione dell’Institut d’Estudis
Fotogràfics de Catalunya nel 1986, quando vestiva la maglia dell’Espanyol, e
maturato anno dopo anno. Bisognava aspettarselo da una famiglia di artisti come
i Valverde. Il fratello Mikel infatti è un fumettista di professione: chissà
che non stia già pensando a qualche vignetta da disegnare sulla nuova avventura
di Ernesto. Ne avrà create per così in passato per quel fratello amante dei cambiamenti, delle
nuove sfide e delle proprie passioni. Dei propri svaghi. Come la moto e la
bicicletta, compagne di mille viaggi. Tra uno svago e l’altro però deve aver
capito che la sua vera vocazione riguardava pur sempre quel “calcio che ti
assorbe il cervello”. Ha voluto provare ad intraprendere la carriera da
allenatore. Perché no, si sarà domandato: mal che fosse andata si sarebbe potuto sempre ripiegare
sulla fotografia. Se però uno come Johann Cruyff con ben otto anni d’anticipo rispetto al primo
incarico da allenatore vide in lui qualità da predestinato beh, il margine d’errore
era ridotto davvero al minimo. “Sarà uno degli allenatori più promettenti in
circolazione”. Bingo. Athletic B, Athletic, Espanyol, Olympiakos,
Villarreal, Valencia e di nuovo Athletic: 3 campionati e 2 coppe di Grecia con l’Olympiakos
in bacheca, senza dimenticare la Supercoppa di Spagna vinta nel 2015 col suo
Athletic proprio contro il Barcellona. Ha
riportato i baschi a sollevare un trofeo dopo 31 anni. Ma soprattutto si è
fatto apprezzare come persona, per il metodo di lavoro e per la capacità di
mantenere lo spogliatoio compatto. Coinvolgente, trasparente e divertente,
dicono di lui. Direttissimo, poi: i problemi sa affrontarli solo di petto. Per
intenderci, se dovesse lasciare in panchina Neymar o qualche altro fenomeno per
il bene del collettivo, lo farebbe senza batter ciglio: prima la squadra, poi
tutto il resto. Non è un segreto che uno dei suoi più grandi fan fosse Guardiola. “La Grecia ha perso un grande allenatore e in Spagna abbiamo
ritrovato un grande fotografo”, dichiarò col sorriso l’allenatore del City
quando le strade di Valverde e dell’Olympiakos si divisero nel 2012. Quando Pep
lasciò i blaugrana analizzò tutti i
suoi possibili eredi e fece due nomi: Vilanova
e Valverde. Venne scelto il
primo ma il Txingurri negli anni fu
preso in considerazione dalla dirigenza catalana a più riprese: quando le
condizioni di salute di Vilanova si aggravarono e, successivamente, con l’addio
del Tata Martino. Tuttavia decise di rimanere all’Athletic e sbatté la porta in
faccia anche al Real Madrid. Ora però i tempi erano maturi per un ritorno in
Catalogna. L’aver vestito quella maglia blaugrana
da giocatore poi – dal 1988 al 1990, segnando 22 gol – gli concede di diritto
il physique du rôle per sedersi sulla
panchina del Camp Nou. Il suo gioco portato sempre all’attacco e la capacità
innata di lanciare i giovani è stata ritenuta l’ideale per iniziare un nuovo
ciclo. Soprattutto considerata una Masia che negli ultimi tempi è sembrata meno
rigogliosa di talenti. I suoi allenamenti sempre differenti e basati quasi
esclusivamente sul lavoro con la palla e sulla tecnica poi, potrebbero rivelarsi
la chiave per riportare entusiasmo ai giocatori del Barcellona. Per capire se i
dirigenti catalani hanno fatto la scelta giusta però serviranno mesi. Nel frattempo, oggi alle 13:00 è stato presentato ufficialmente. Per quanto riguarda la prima partita invece
bisognerà pazientare un po’ di più. Almeno fino al 22 luglio, quando nel New
Jersey esordirà nell’International
Champions Cup contro la Juve. Attenzione: se non lo doveste trovare in
panchina, cercate tra i fotografi a bordo campo. Potrebbe avere le idee un po’
confuse ripensando a quando avrebbe preferito la carriera da fotografo rispetto
a quella da allenatore. E invece… ora si ritrova ad allenare Messi e compagni. 3,2,1
click! Pronti al primo scatto di Valverde sulla panchina blaugrana?