Uefa, Ceferin: “Luxury tax o tetto agli ingaggi, ci stiamo lavorando. Puntiamo molto sul calcio femminile”
Aleksander Ceferin sta per concludere il suo primo anno da Presidente della Uefa, e per lui è tempo di bilanci. Intervistato dal Corriere dello Sport, ecco le sue parole: “A dir la verità mancano ancora un paio di mesi per celebrare il mio primo anno ma mi dico soddisfatto del lavoro fin qui svolto. Grazie ad alcune modifiche allo Statuto è stato possibile riformare alcuni aspetti della governance, introducendo ad esempio limiti di mandato per il Presidente Uefa e per i membri del Comitato Esecutivo. Inoltre abbiamo riportato insieme la famiglia calcistica includendo la rappresentanza dei club (Eca) nei nostri organi decisionali stringendo così un forte legame e migliorato le relazioni con le leghe professionistiche europee e la loro rappresentanza (Ep ). Perciò nel complesso sono contento della collaborazione avviata con i nostri stakeholder. Un altro punto che vorrei sottolineare riguardo il mio primo anno è l’aver presenziato una Finale di Champions League sicura e senza incidenti, un risultato importante considerati i rischi e le minacce terroristiche correnti. Riguardo a chi lavora alla Uefa, sono stato veramente felice di vedere come così tanti responsabili e semplici impiegati siano entusiasti di lavorare per promuovere e proteggere il nostro bellissimo gioco. Abbiamo dovuto solo fare qualche cambiamento qui e là nella struttura e fissare delle priorità per lo sviluppo del nostro sport. Stiamo anche lavorando per il futuro della Uefa a una nuova strategia globale coinvolgendo stakeholder interni ed esterni e potremmo annunciare delle novità già al Congresso di Bratislava del prossimo anno”.
E il rapport con l’Italia? “Ho ottimi rapporti sia con il Presidente Tavecchio, sia con Michele Uva. Sono molto contento che ora Michele faccia parte del Comitato Esecutivo della Uefa perché ha una profonda conoscenza del calcio e sta portando nuove idee da cui il calcio europeo potrà trarre beneficio. Con entrambi lavorerò a stretto contatto per l’Europeo 2020 quando Roma ospiterà la fase a gironi e un quarto di finale. La Champions League è la più importante competizione sportiva al mondo. Sono state fatte alcune modifiche per il ciclo 2018-2021 ma l’aspetto chiave deve sempre rimanere il diritto per ogni club di potervi prendere parte. Per noi della Uefa una competizione chiusa e riservata a poche squadre è fuori discussione e i club questo lo sanno e lo comprendono. Il FPF è sempre necessario apportare delle modi che per essere al passo con l’evoluzione del calcio ma in generale le regole correnti ne hanno chiaramente dimostrato l’efficacia. La mia intenzione è di lavorare per aumentare la competitività nel calcio europeo e uno degli strumenti potrebbe essere una luxury tax o il tetto agli ingaggi. E’ ancora presto per dare dettagli su come ciò possa essere implementato ma state certi che ci stiamo dando da fare”.
Si parla poi di calcio e integrazione: “Lo sport in generale, ma il calcio in particolare, possono svolgere un ruolo chiave nell’integrazione e nel rispetto delle diversità. E’ un aspetto che mi sta particolarmente a cuore e al quale la Uefa continuerà a porre attenzione con le sue iniziative mirate soprattutto al calcio giovanile e all’educazione. L’obiettivo è cercare di dare sostegno alla società civile su questo punto. So bene che Tavecchio, Uva e Fiona May stanno dando il massimo su questo fronte con progetti che promuovono il rispetto della diversità e l’inclusione. Ho detto che sarebbe difficile immaginare un Mondiale in un Paese che pone delle barriere all’ingresso di una parte di calciatori e tifosi. Il mio pensiero è che calciatori e tifosi di qualsiasi parte del mondo debbano avere il diritto di entrare nel Paese ospitante. E non cambierò opinione su questo punto. Penso che la nuova formula del Mondiale possa costituire un notevole impulso per la diffusione del calcio in molti Paesi, ma per le nazioni ospitanti l’organizzazione risulterà sicuramente più complicata. A Zurigo, in occasione del Fifa Council, è emersa in modo evidente da parte delle altre Confederazioni la volontà di espandere il Mondiale a 48 a partire dall’edizione 2026. Di conseguenza l’Uefa ha deciso di unirsi all’idea di introdurre tale nuovo format. Siamo soddisfatti che la durata della competizione non subirà allungamenti, aspetto cruciale per i club dato che non si graverà ulteriormente sull’impegno dei calciatori. E l’Europeo resterà a 24 squadre o pensa a una formula allargata? L’Europeo a 24 squadre si è rivelato un’ottima formula e la qualità dimostrata dalle nazionali europee giustifica il numero delle partecipanti. Sono convinto che questo sia il format migliore per il momento. Il calcio femminile? Avere più donne nei piani alti del calcio è uno dei nostri principali obiettivi. A tal fine la Uefa ha creato corsi di formazione di alto livello destinati alle donne per supportarle nello sviluppo delle loro carriere. Confido che ciò darà i propri frutti già nel medio termine. Riguardo lo sviluppo del calcio femminile giocato, probabilmente saprete già della campagna speciale lanciata dalla Uefa per promuovere la partecipazione delle bambine e delle ragazze al nostro sport. Crediamo in questa campagna e continueremo a lavorare con le Federazioni per far sì che produca il massimo impatto in tutto il continente”.
President Award a Totti? “Il President’s Award premia il raggiungimento di notevoli traguardi, l’eccellenza professionale e le qualità esemplari di un’atleta. Francesco Totti impersona tutto ciò – un uomo che ha dedicato un quarto di secolo della propria vita alla sua amata società, l’As Roma. La sua carriera è stata fantastica e ho ritenuto importante riconoscerlo e pagargli il giusto tributo per tutto ciò che ha regalato a chi ama il calcio”.