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​Udine come Bologna: Berenguer e la gioia del gol strozzata dal VAR

Poco più di 365 giorni dopo, Alex Berenguer ci ricasca. O meglio, a ricascarci è il VAR, che all’esterno spagnolo ha negato la gioia del gol che, per ora, gli è stata riconosciuta una sola volta da quando è al Torino: un gol contro la Lazio in una delle partite probabilmente più convincenti dell’era Mihajlovic.

Ma già con l’allenatore serbo in panchina, il rapporto tra il VAR e Berenguer aveva scricchiolato e non poco: era la prima giornata di campionato, e quello che capitò al Torino corrispose anche al primo episodio dubbio con l’introduzione della tecnologia in tutto il campionato italiano. A Bologna, Berenguer segnò la rete che avrebbe portato in vantaggio la squadra sul 2-1, a meno di 10′ dal termine.

Fu Massa, quella volta, ad annullare la rete, giudicando in fuorigioco lo spagnolo e mandando in offside anche il VAR, con il fischio che aveva anticipato, e quindi annullato, l’uso della moviola. Cambia l’allenatore in panchina (Mazzarri), cambia lo stadio (Dacia Arena), cambia l’arbitro (Valeri), ma non la sostanza: un episodio uguale ha impedito all’esterno di esultare per una rete di testa che avrebbe permesso a Belotti e compagni di passare in vantaggio.

Non è nemmeno la prima volta che il Torino ha avuto modo di recriminare per il VAR: l’anno scorso, in Coppa Italia contro la Juventus, un presunto fallo non assegnato a favore di Acquah nell’azione del gol bianconero fece arrabbiare moltissimo Mihajlovic, per quella che fu la sua ultima partita prima dell’esonero. Poi, dopo qualche fatto su cui poco si è recriminato, la Roma in questa stagione, con le parole di Petrachi, che anche dopo l’Udinese ha voluto dire la sua.

Ma ancor più della squadra, la grande vittima sembra Berenguer, che si è limitato a un sorriso imbarazzato e a uno sconsolato: “Sono sfortunato”, che indica tutto il rammarico per un giocatore che sta provando a convincere Mazzarri in un ruolo non suo. Qualche gol in più, forse, non gli avrebbe fatto male.