Torino, Petrachi: “Hart? Operazione importante, non volevo fare la figura del ‘pirla’”
Nuovo allenatore e tantissimi colpi di mercato, il Torino si candida per la parte di protagonista nel campionato di Serie A che riparte nel weekend. A costruire la rosa a disposizione di Sinisa Mihajlovic ci ha pensato il direttore sportivo Gianluca Petrachi, che nella giornata di oggi ha parlato nella conferenza stampa di presentazione dei nuovi acquisti Valdifiori, De Silvestri, Rossettini e Castan.
Diversi gli argomenti trattati dal dirigente granata, a partire dalla situazione legata a Nikola Maksimovic, passato al Napoli dopo una lunga ‘telenovela’: “Maksimovic ha cambiato idea e ha avuto una caduta di stile non presentandosi più – ha detto Petrachi -. Comunque lo abbiamo venduto molto bene. Avrei voluto Bruno Henrique, ma non avendolo visto di persona non lo abbiamo preso ed è andato a Palermo. Simunovic, invece, è in condizione fisica, ma dai medici era venuto qualche dubbio. Pensavamo a un prestito con obbligo a presenze minime, ma il Celtic nn ha voluto”.
Poco dopo il direttore sportivo del Torino è intervenuto ai microfoni di Sky Sport, partendo dalla trattativa che ha portato in granata il portiere Joe Hart: “E’ stata una cosa colta nell’immediato – ha spiegato Petrachi -, avevamo deciso di prendere Viviano, ma poi la Samp non ha più voluto vendere il giocatore. L’agente Vigorelli ha detto che sperava di risolvere in qualche modo e ha detto che era in contatto con l’agente di Hart. Così ho pensato che se il City avesse contribuito a pagare una parte dell’ingaggio sarebbe stata un’ottima opportunità, chiarendo però che non avrei voluto fare la figura del ‘pirla’ facendo pubblicità al ragazzo per poi farlo prendere a qualcun altro. Abbiamo valutato se avesse voglia di venire e siamo rimasti tutti molto contenti, Mihajlovic lo ha accolto a braccia aperte e qui ha ritrovato anche Attilio Lombardo, che aveva avuto ai tempi del Manchester City. Siamo soddisfatti, è stata una cosa veloce ma anche molto silenziosa, ho tentato di nascondere tutto il più possibile.”
Poi ancora su Maksimovic: “Parlando con l’allenatore aveva detto che sarebbe rimasto con un adeguamento economico – ha aggiunto Petrachi -, così ci siamo messi a sedere e abbiamo trattato parlando di cifre importantissime, trattandolo come un top player. Poi lui, forse consigliato da qualcuno, è scomparso dall’oggi al domani lasciando molto imbarazzo. Ha cambiato le carte in tavola, aveva detto che sarebbe rimasto. Ci ha messo in seria difficoltà, ma non porto rancore. Sapevamo che per il Napoli Maksimovic era la prima scelta, sapevamo di averli in pugno da un certo punto di vista, il fatto che diversi centrali non si sono spostati ha fatto in modo che si sia alzato il prezzo anche grazie a offerte di alcune squadre inglesi. In più, oltre ad essere stata un’ottima cessione, siamo riusciti ad arrivare ad un obiettivo che cercavamo da tempo che è Valdifiori. Bruno Henrique lo avevamo seguito, ma il mister voleva un giocatore che capisse la lingua e non avesse bisogno di adattamento”.
Poi sugli infortuni che hanno colpito alcuni attaccanti del Torino: “La scaramanzia si dice che è dei deboli, preferisco pensarla così. È vero che si è fatto male Ljajic che è il nostro fiore all’occhiello, ma sta esplodendo anche Martinez. Anche lui farà esami strumentali ma siamo ottimisti. Spero comunque che rientrino tutti al più presto”. Chiusura sul passato da giocatore granata e sul presente da dirigente: “Mi hanno sempre imputato il fatto che non sia stato un giocatore importante, ma all’epoca ero uno degli esterni più forti della B. Arrivai quando giocavamo non con il mio modulo, esordì addirittura da seconda punta. Quando capì che non c’era spazio per dimostrare le mie qualità decisi di scendere ancora di categoria, resta il rammarico di non aver dimostrato grandi cose. Ora però faccio il direttore sportivo e mi tolgo tante soddisfazioni, sto cercando di dare il mio contributo e farlo nel Toro mi gratifica molto di più”