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Torino, Mazzarri: “Inter? Il tempo è stato galantuomo: l’esonero l’unico rammarico. Belotti è forte come Icardi, e Ljajic ha capito cosa ho chiesto”

Non c’è aria di rivalsa, anche se “umanamente mi spiace, perché è coinciso con il mio unico esonero in Serie A”. Per Mazzarri la partita contro l’Inter ha un solo obiettivo: vedere i progressi del suo Torino, dopo le vittorie contro Cagliari e Crotone. E in effetti, l’allenatore del Toro della sua esperienza in nerazzurro parla pochissimo: “Per me è stata positiva. E il tempo credo che sia stato galantuomo per quel che mi riguarda. Alla fine sono i fatti a dover parlare, sempre” ha detto, pensando subito ad altro. “Domani arriverà un’avversaria davvero di alto livello, che ha fatto bene sotto ogni punto di vista. È chiaro che domani dobbiamo migliorare, i numeri dicono tutto, non serve che aggiunga altro”. Mantiene il massimo riserbo, Mazzarri, anche sul modulo che verrà adottato domani: “Sceglierò domattina: abbiamo la sveglia alle 7 e il pranzo alle 9.15. E capirò su chi fare in definitiva affidamento. Preferisco mantenere il riserbo, potrebbe essere un vantaggio per noi”. Ma su Ljajic, proprio, non può esimersi dal commentare: “La sua storia, ormai, la sanno tutti. Io gliel’ho detto: ha 26 anni, deve essere continuo. Se sarà così, allora sarà importante; se dovesse cambiare, prenderò altre decisioni. Può giocare ovunque, a centrocampo e in attacco, anche la mezzala. Sta tutto a lui”. Il fantasista del Torino è in pole position per una maglia da titolare, anche perché Niang non è ancora stato convocato (“non sta bene”, ha detto Mazzarri), e potrebbe andare a comporre il tridente super con Falque e naturalmente il Gallo Belotti.

“Andrea, per me, è forte come Icardi” ha dichiarato Mazzarri. Ha già dimostrato di essere un bomber importante, e se non fosse stato male avrebbe fatto probabilmente più gol. In rapporto ai minuti giocati, devo dire che ora è tornato a segnare davvero molto. Quando sta bene, come anche Icardi, può essere davvero determinante. Mauro? Beh, si vedeva già che era di razza. Era molto giovane, veniva dalla Sampdoria, andava valutato il salto di pressione. Mi ricordo che abbiamo fatto, io e i miei collaboratori, tanti allenamenti per fargli allenare il sinistro. E ora li fa, e mi fa piacere. Ora Mauro è un campione a livello internazionale, si è consacrato. Ha preso il posto di Milito, che stava finendo la carriera. Andava affinato, ora si è completato”.

Domani, Icardi sarà un osservato speciale (“anche se tutta l’Inter è forte, e Spalletti è bravo a cambiare in base all’avversario”), in una cornice che, auspica Mazzarri, possa essere speciale. “Per noi il pubblico è un valore aggiunto” ha continuato l’allenatore del Torino, “me lo aspetto sempre caldo. Si è visto ieri, al Filadelfia, per la Primavera: erano tantissimi, e hanno spinto i ragazzi alla vittoria”. Una spinta che, dopo le contestazioni, Mazzarri spera di poter avere anche per la prima squadra. Due vittorie hanno aiutato; ora ci sarà la verifica finale.

Di Valentino Della Casa