Caso scommesse, Tonali e Zaniolo indagati: lasciano Coverciano
I due giocatori sono indagati sul caso scommesse e faranno presto ritorno in Inghilterra
Nel tardo pomeriggio di oggi, rappresentanti delle forze dell’ordine sono stati a colloquio con Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, entrambi in ritiro con la Nazionale italiana a Coverciano, per approfondire la questione calcioscommesse. Incontro confermato dalla stessa FIGC con un comunicato sul suo sito. Per i due giocatori è stato notificato anche un avviso di garanzia proveniente dalla procura di Torino. L’atto gli è stato consegnato dalle forze dell’ordine a Coverciano e oggi dovrebbero far ritorno in Inghilterra.
Tonali e Zaniolo lasciano Coverciano: il comunicato della FIGC
Sul sito della FIGC si legge: “La Federazione comunica che, nel tardo pomeriggio di oggi, la Procura della Repubblica di Torino ha notificato atti di indagine ai calciatori Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo, attualmente in raduno con la Nazionale presso il Centro Tecnico Federale di Coverciano”.
Di seguito: “A prescindere dalla natura degli atti, ritenendo che in tale situazione i due calciatori non siano nella necessaria condizione per affrontare gli impegni in programma nei prossimi giorni, la Federazione ha deciso di consentire il loro rientro presso i propri club, anche a tutela degli stessi“.
I due giocatori rientreranno dunque ai club di appartenenza, rispettivamente Newcastle e Aston Villa. Poco prima delle 21 gli uomini della Digos hanno lasciato Coverciano.
Il commento di Abodi sulla vicenda
Il ministro per lo sport e i giovani Andrea Abodi ha commentato la vicenda dal Festival dello Sport di Trento. Queste le sue parole: “Ci attende una partita ancor più decisiva di quella che ci attende sul campo: quella della correttezza dei comportamenti. Teniamo conto che non è un problema calcistico, ma una patologia sociale. Questo è la ludopatia. Giusta la scelta di mandare a casa i ragazzi, anche per loro tutela”.
Continua Abodi: “Questo è un fenomeno che evidentemente non abbiamo sottovalutato, ma forse non abbiamo saputo interpretare in profondità. Fermo il fatto che ci dobbiamo adeguare a quelle che sono le attività investigative che verranno svolte. Su Fagioli era già emerso qualcosa, mentre sugli altri abbiamo appreso in questa giornata. C’è rispetto per il lavoro che è stato fatto, ma anche la necessità di comprendere la dimensione del fenomeno”.
Abodi ha poi ricordato un’esperienza da lui vissuta anni fa riguardante lo stesso tema: “Io ricordo l’esperienza che ho avuto nei 7 anni di presidenza di B. Dal 2010 al 2017 per ogni stagione abbiamo fatto attività in tutti gli spogliatoi per le prime squadre e settori giovanili per spiegare i rischi di match fixing e ludopatia collegata alle scommesse. Non bisogna voltarsi dall’altra parte e comprendere il fenomeno sociale. Sapremo affrontarlo insieme anche con qualche scelta dolorosa“.