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Passione no limits: tifoso si tatua stemma del Club America sulla guancia

Un messicano ha deciso di tatuarsi sul volto lo stemma della sua squadra del cuore. La motivazione? “Non mi bastava portarla nel cuore”​

La fede e la passione calcistica non hanno limite. Per la propria squadra del cuore si può arrivare a compiere qualsiasi tipo di follia, ma anche per il proprio idolo: qualche giorno fa vi avevamo raccontato la storia del tifoso che si era tatuato la faccia di Kantè sulla schiena. Oggi, c’è un’altra storia, ancora più incredibile, da raccontarvi e unisce la passione per il Club America ad una buona dose di follia.

E’ il caso di un bizzarro tifoso conosciuto come “La Mala”, tifoso appunto del Club América, che si è tatuato il simbolo della sua squadra del cuore direttamente sulla guancia sinistra. Ma a sentire lui non c’era modo migliore per far sapere a tutti che ama alla follia il club messicano: “Non mi bastava portarla nel cuore”. Parole passionali senza dubbio quelle rilasciate dal ragazzo – di cui non si sa il vero nome – ad Olè.

Starete pensando: “Ma il tatuatore o la famiglia non hanno cercato di farlo desistere dal compiere questo insano gesto?”. La risposta è “ni”. Il tatuatore ci ha provato, la famiglia invece lo ha appoggiato in questa sua decisione. Il tatuatore, intervistato sempre dal quotidiano argentino ha dichiarato: Si sente felice del tatuaggio, sua madre e sua nonna lo hanno sostenuto. Tutta la sua famiglia sapeva quello che voleva fare. Lo voleva sulla guancia, io ho proposto qualcosa di più piccolo ma non ne ha voluto sapere. Gli ho dato una settimana di tempo per pensarci, convinto che non sarebbe più tornato. E invece è piombato qui”.

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Un tatuaggio che ha fatto molto discutere ed è lo stesso tatuatore, conosciuto sui social col nome di Mel Saltillo che ha spiegato come la scelta di marchiare la sua faccia con lo stemma del club messicano abbia portato inevitabilmente delle conseguenze nel quotidiano, a partire dalle critiche: “E’ qualcosa che ti accompagna e fa parte della tua pelle, merita il rispetto di tutti. Io probabilmente non avrei fatto un tatuaggio così grande sul volto, forse qualcosa di più piccolo dietro l’orecchioma è una sua scelta. A lui degli altri non interessa. Non è un tipo social: gli basta il supporto della sua famiglia“.

Storie di passione e follia che il calcio regala spesso, un po’ di più in Sud America dove il calcio è vissuto più intensamente e visceralmente. E la storia di questo tifoso è la prova che la fede e la passione calcistica non hanno limite.