Tielemans, principe di Belgio
Questione di valori. Quelli dell’uomo, del professionista, e anche del calciatore. Youri Tielemans è già l’osservato speciale di tutto il continente, a soli 19 anni. Perché è sui radar da tre stagioni, quando l’Anderlecht ne ha seguito con cura la crescita e ha saputo scegliere il momento migliore per inserirlo in prima squadra. Il posto da titolare l’ha conquistato in poche settimane, con le sue qualità incredibili. Mediano del terzo millennio, il belga: visione di gioco, disciplina e un incredibile uso di entrambi i piedi che gli consente di siglare una doppietta del genere.
La vittima in questione è l’Oostende, a cui ha segnato i gol numero 15 e numero 16 di un’annata pazzesca, in termini realizzativi. Così l’Anderlecht si gode un altro figlio di Neerpede, dove si allena il vivaio dei bianco-malva, e del progetto Purple Talents, un’illuminazione assoluta in quanto a settore giovanile. Un programma che prevede l’accompagnamento dei giovani nel binomio sport-istruzione, affinché la scuola non risulti insostenibile e non venga esclusa nella formazione del giocatore. Il talento cristallino di Tielemans, tuttavia, non è soltanto noto al club belga, che lo ha accolto quando aveva soltanto 5 anni. Ma anche alla nazionale, di cui da anni è un punto fermo. Tra ritiri con la selezione giovanile, allenamenti e l’inserimento in prima squadra avvenuto a 16 anni, il percorso verso il diploma a tratti è risultato una vera e propria impresa. Sono stati mesi difficili, ma mai ci avrebbe rinunciato, Youri, perché consapevole dell’importanza di questo titolo e soprattutto per non dare dispiacere ai suoi genitori per i quali, come ha raccontato un anno fa il suo agente a Goal.com, è sempre stato di massima importanza.
“Mi piace prendere delle responsabilità” ha detto a soli 17 anni. Coraggioso e maturo, aspetti rafforzati da un approccio così ravvicinato al judo, lo sport di famiglia. Ma anche umile e allegro. Nella stessa intervista del gennaio 2016, il suo ex compagno N’Sakala ne ha descritto un lato intimo e solare. “Mi legava le stringhe per farmi far tardi all’allenamento. Ma so perché lo faceva: contro di me perdeva quando giocavamo con la PlayStation e si innervosiva. Sa che il suo futuro non è qui: tanti grandi club lo cercano, ma lui non vuole bruciare le tappe, né tradire la fiducia dell’Anderlecht”. Indizi concreti di calciomercato, ad oggi, non ce ne sono. I belgi l’hanno blindato fino al 2020, consapevoli che l’addio sarà comunque inevitabile. A Tielemans piacciono la Juventus e il Manchester City, le squadre che sceglieva ai videogiochi contro N’Sakala. Ma siamo ben lontani dal poter fare accostamenti reali.
Alla critica ricorda Lampard, senza allontanarci dall’Italia nel paragone, per certi versi somiglia a De Rossi. Pecca – nemmeno eccessivamente – in dinamismo, ma in carriera ha rivestito tutti i ruoli del centrocampo, dalla mezzala al trequartista. Adesso, ha trovato il suo equilibrio, riuscendo a segnare con ritmi irresistibili. Colmando, così, quella che i suoi primi allenatori avevano individuato come lacuna. Per questo, senza esagerare, tra poco ci accorgeremo che, vista la caratura del giocatore, tutti questi confronti sono davvero impossibili.