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Tedino torna a Novara e lancia il guanto di sfida: “Il Palermo non si nasconde. Nazionali? Si ferma persino la D…”

Ritornare a Novara, dove “solo il dottor La Rocca fece qualcosa per tenere in piedi un tendone da circo”, e pensare al futuro. Un futuro che va oltre il match che il Palermo affronterà al “Piola”, perché questa è solo una delle tappe del tour de force a cui Tedino sta preparando i suoi. Un ciclo terribile che per questa settimana vedrà i rosa fare i conti solamente con l’emergenza infortuni, ma che dalla prossima troverà anche la piaga delle convocazioni in nazionale: “Ciò che mi rattrista – ammette Tedino – è la poca obiettività del nostro mondo. In Serie D fermano il campionato per il Viareggio, fermano i campionati Primavera, Allievi e Under 17 per le nazionali. È evidente che qualcosa stoni, ma non devo addentrarmi in discorsi più grandi di me. Devo trovare soluzioni che permettano al gruppo di avere un’ossatura, cercando equilibrio in una situazione difficile”.

Situazione resa ancor più complicata dall’infortunio di Bellusci, costretto ad almeno quaranta giorni di stop: “Perdere in contemporanea Bellusci, Rajkovic e Aleesami dà fastidio non solo per la loro qualità, ma perché avevamo trovato gli incastri giusti. Poi è normale, se uno pensa all’infortunio di Morganella, ai due stop di Aleesami e alla frattura di Rolando, Rajkovic che rientra e si fa di nuovo male… non si possono certo programmare queste cose”. Il centrale sarebbe stato comunque assente per squalifica a Novara, dove le scelte di Tedino in difesa saranno obbligate, tra mille insidie legate al campo sintetico e alle qualità di una squadra capace di espugnare il “Barbera” nel girone d’andata: “Senza nulla togliere a Corini, che aveva dato un’identità ben precisa alla squadra, Di Carlo ha dato intensità al Novara. Noi all’andata avevamo lacune piuttosto evidenti, loro non avevano Sansone e Puscas, ma avevano Da Cruz”. Tutti elementi da tenere in considerazione, senza però cercare alibi: “Se andassimo a Novara in otto, non mi abbatterei”.

Un messaggio, forse anche una frecciata, ai colleghi che indicano il Palermo come favorita assoluta: “A volte si pensa che il Palermo sia la Juventus della Serie B e obiettivamente, dentro di sé, il Palermo ha una grandissima possibilità per andare in Serie A. Lo ha dimostrato e quel che mi fa incazzare è questo: se abbiamo determinate cose dentro, dobbiamo mostrarle in tutte le partite, giocando sempre come se fossimo contro il Real o il Barcellona. Certe cose le abbiamo superate battendo il Frosinone e tirandoci su contro l’Ascoli. Gli altri mettono sempre il Palermo davanti e il Palermo, per voce mia, ha sempre cercato di vincere il campionato. In maniera ambiziosa, non presuntuosa. Noi però non siamo una squadra di un altro pianeta che gioca contro i bambini dell’asilo. Non ci nascondiamo, a differenza delle altre squadre, ma sappiamo di doverci fare un mazzo così per vincere”. A partire da Novara, dove i rosa cercano il terzo successo di fila. Sarebbe la prima volta in stagione.