Tavecchio: “Noi outsider? L’Italia gioca sempre per vincere. Zaza farà un grande Europeo”
Italia outsider a Euro 2016? I valori in campo direbbero questo, ma per Carlo Tavecchio gli “azzurri” devono sempre scendere in campo per puntare al massimo. Lo impone la tradizione:
“Difficilmente l’Italia parte favorita, ma non mi dispiace stare dietro le quinte” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello Sport – “Da outsider a protagonisti: così è più bello, e non escludo questo passaggio. Io ho il dovere di dire che una nazionale che si chiama Italia gioca sempre per vincere, a prescindere dalla competizione. E dunque nonostante non ci manchino i problemi andremo in Francia con questo spirito. Se poi ci dovessimo fermare ai quarti credo che nessuno ammazzerà nessuno. Tre motivi per essere fiducioso? Il lavoro di Conte. La presenza di giovani spinti da una grande fame agonistica, che sanno di poter trovare in Francia la miglior ribalta possibile. La consapevolezza dei giocatori di difendere i colori di un grande Paese sportivo: parlandoci ho avvertito che la sentono molto”.
Nonostante l’ottimismo c’è anche qualche preoccupazione: “Quando si inizia una grande competizione c’è sempre una componente di imponderabile con cui dover fare i conti. Il nostro non è un girone facile, al di là del Belgio numero due del ranking Fifa. E poi giochiamo in trasferta, anche se non temo il tifo contro dei francesi per vecchie sconfitte non digerite. Anzi, anche a livello di Uefa, Italia e Francia sono paesi amici, in grande sintonia”. Annunciare in anticipo l’addio di Conte e un nuovo ct sarà uno svantaggio? “Ventura è un signore che ha stile, garbo, rispetto e fino al 18 luglio vivrà il suo nuovo ruolo in punta di piedi. Conte… Beh di Conte le racconto questa, per farle capire. L’altro giorno abbiamo avuto un lungo confronto e ad un certo punto gli ho chiesto: ‘Beh, ma hai trovato casa a Londra?’. Mi ha risposto: ‘Presidente, non ci ho ancora pensato: sto pensando solo all’Europeo’. Posso essere preoccupato?”.
Tavecchio individua anche una possibile sorpresa degli azzurri: “Non è bello parlare di singoli, ma faccio un’eccezione: Zaza. Vedrete che Europeo farà. Perché tanta sicurezza? Perché lo vedo mangiare l’erba, e come la mangia. Verratti e Marchisio? Più di una volta ho pensato alla loro assenza. Ma io credo molto nel concetto manzoniano di provvida sventura: anche nelle cose contrarie, c’è sempre una traccia di provvidenza che va colta. E allora voglio pensare che celebreremo un grande Europeo di De Rossi, Thiago Motta, magari Sturaro“. Il presidente della FIGC torna sulla scelta di Ventura: “Penso che non dobbiamo arrampicarci sui muri: ha insegnato calcio a tanti allenatori, non c’è da dire molto altro. E’ un allenatore che sa valorizzare i giocatori, tanto più se giovani, e viene dal Torino, club che ha rapporti di buon vicinato con tutti: credo che lo sia, o possa diventarlo, anche il suo con tutte le società”.
Lippi? Non è ancora finita: “Intanto abbiamo messo il primo tassello con Ventura. Per Lippi ci rimettiamo a cosa dirà la Corte federale. E’ disposto a farlo lui, aspettiamo anche noi. Fiduciosi”.