Per la terza volta in poco più di due anni, una giocatrice italiana firma con l'Atletico Madrid, fresco di vittoria della Supercoppa spagnola. Dopo Linari – ora passata alla Roma – e Guagni – arrivata in Spagna la scorsa estate -, la dirigenza Colchoneros ha concluso la trattativa per Tatiana Bonetti, trequartista classe '91, che lunedì dovrebbe svolgere le visite mediche.

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BONETTI-VIOLA, ODI ET AMO

Linari, Guagni e ora Bonetti: tutte e tre passate dalla Fiorentina all'Atletico Madrid. Stesso percorso, epiloghi ben diversi: se Guagni – ex capitano viola – aveva lasciato la Toscana con il cuore in mano, commossa, al contrario l'addio di Bonetti metterà un punto ad un rapporto di odi et amo. Gol, giocate da fuoriclasse e lampi di genio da un lato. La mancata cessione all'Atletico dello scorso ottobre, e tutto il seguito, dall'altro.

IL COMUNICATO

Ora Tatiana potrà approdare in terra spagnola, con la Fiorentina che ha dato il suo ok, dopo tre mesi di divergenze (e un solo gol). "ACF Fiorentina – ha scritto il club viola sui propri canali ufficiali -, prendendo atto della volontà della calciatrice di una nuova esperienza professionale e di vita, ha accolto la sua richiesta e l'ha autorizzata a recarsi presso il Club Atletico di Madrid per le visite mediche".

IL PROFILO

E' il prototipo della numero 10 al femminile. Brevilinea, rapida, tecnica. Segna e fa segnare, indistintamente. E con una naturalezza di gran pregio! Nata a Vigevano nel dicembre del 1991, in carriera ha vestito maglie importantissime. Degli esempi? Tavagnacco – oltre 100 presenze condite da una cinquantina di reti -, Verona – dove la media-gol si abbassa fino a quota una marcatura a partita – e per ultima la Fiorentina, con cui ha vinto uno Scudetto, due Coppe Italia e una Supercoppa.

Come detto, Tatiana segna e fa segnare (le compagne). Frase che funziona anche cambiando le 'e' con delle 'o': sogna e fa sognare (i tifosi). E, dopo un periodo con più bassi che alti, la Spagna è un nuovo inizio. Bonetti 2.0, la rinascita dei sogni.

A cura di Luca Bendoni

Photo credits: Laura Damiano