Out Maignan, in Mirante? No, è Tatarusanu a prendersi il Milan tra le mani
Decisivo nel derby di Milano, il rumeno Ciprian Tatarusanu è una sicurezza in più per Stefano Pioli, che attende Maignan ma senza patemi
Vi ricordate il sentimento nei tifosi del Milan che avevano a metà ottobre, quando si infortunò Mike Maignan? Panico. Il francese si era preso con grande personalità la pesante eredità di Gigio Donnarumma, sbalordendo tutti per le sue qualità fisiche e soprattutto mentali.
Torniamo un attimo a metà ottobre. I rossoneri rimediano in pochissime ore all’infortunio di Maignan andando a pescare Antonio Mirante dalla lista degli svincolati, vista l’indisponibilità anche di Plizzari. Quindi Mirante o Tatarusanu, chi sarà il titolare?
Pioli non ha mai avuto dubbi
La forza del Milan è nella compattezza del gruppo: ogni singolo giocatore sa l’importanza che ha nella squadra, avete mai sentito qualcuno lamentarsi del proprio impiego?
Anche il ruolo di Tătărușanu è sempre stato chiaro, ovvero quello di essere un secondo portiere affidabile, esperto, che desse sicurezza al reparto difensivo nel momento del bisogno. Eppure la sua reputazione – nonostante le sole 4 presenze della scorsa stagione tra Coppa Italia ed Europa League – non era ben vista dai tifosi milanisti, dopo l’errore fatto in amichevole contro il Panathinaikos lo scorso agosto.
Per l’appunto, solo un’amichevole. In compenso, Stefano Pioli non ha mai avuto dubbi sul possibile dualismo tra il rumeno e Mirante: “ha la nostra fiducia e non c’è dubbio sulla sua presenza“, ha detto alla vigilia di Milan-Torino.
“Non mi sento un secondo portiere”
Ciprian Tătărușanu è diventato l’eroe del Derby di Milano parando il decimo rigore della sua carriera: Lautaro Martinez per ultimo, ma anche Kylian Mbappè, Dusan Tadic, Andrea Belotti e Fernando Torres sono stati fermati dagli undici metri dal portiere classe 1985.
A pochi giorni dalla stracittadina milanese Ciprian aveva quasi previsto la sua ascesa sulle colonne di Tuttosport: “Non mi sono mai visto come un secondo portiere, anche se le gerarchie hanno detto questo. Ho sempre lavorato al massimo consapevole che quando il mister e la squadra avrebbero avuto bisogno di me, io avrei dovuto rispondere presente. Che è quello che ho fatto e dimostrato”.
Il Milan è in mani sicure
La partita di ieri è stato il punto più alto della carriera rossonera di Tătărușanu, ma c’è da sottolineare che anche nelle gare contro Roma, Torino e Porto in Champions League è risultato decisivo con parate di livello.
Quando Maignan tornerà chiaramente quella maglia se la riprenderà, ma procedendo di questo passo nessuno si sarà accorto della sua assenza: il Milan è in mani sicure.
A cura di Michele De Blasis.