“Tagliagole? Ecco perché…”. Viterbese, Braveheart Sforzini: “Nesta un dramma, Grosseto una svolta. E Immobile…”
Prima della partita gli serve un po’ d’adrenalina: “Devo caricarmi”. Musica? “Anche, mi piace tutto”. Forse meglio un film: “Tipo Braveheart!”. Roba seria quindi: “Mi piace, ti lascia uno stimolo in più”. Quasi come un gol: “Sono fondamentali, ma li baratterei per raggiungere obiettivi importanti”. Tipo quelli della Viterbese, oggi seconda in Lega Pro con la miglior difesa dei professionisti. Un solo gol subito: “Siamo compatti, solidi, corti. E’ il nostro marchio di fabbrica”. Garantisce Sforzini, detto “Nandogol”. Che ora segna pure…di tacco: “Bello sì, contro la Lupa Roma, era il primo così!”. Esultanza ormai famosa: “Nacque tutto con una scommessa…”. Il “Tagliagole” Nando lo ricorda: “La promisi ad un mio amico, la volta dopo segnai e iniziai a farla sempre. Mi portò benissimo”. Occhio anche al wrestling, altra passione: “E’ ispirata a Chris Benoit”.
Primo gol stagionale quindi, Sforzini sogna con la Viterbese: “Ho girato tanto, oggi mi sono avvicinato a casa”. Merito del presidente Camilli: “L’avevo già avuto a Grosseto, lo conosco, è ambizioso. Avevo altre offerte in Serie B, ma non ci ho pensato un attimo ad accettare”. Piazza cercata, voluta, inseguita: “E’ stata la soluzione più giusta. La squadra è giovane, i vecchi siamo io e altri 3-4!”. Esperienza e voglia di continuare: “Ho 32 anni, voglio togliermi ancora qualche soddisfazione”. Schietto. “Purtropo ho avuto qualche problema fisico che mi ha condizionato”. Ma quando parla di Grosseto si emoziona: “E’ stata la mia svolta, mi riscattarono dall’Udinese per 500mila euro e segnai 40 gol in 2 anni. Arrivai a gennaio 2011 insieme a Immobile”.
Tanti ricordi, a quei tempi Ciro era già grande ma l’Italia non lo conosceva ancora: “Era fortissimo – svela Sforzini in esclusiva su GianlucaDiMarzio.com – al primo allenamento impressionò subito! Aveva grinta, tecnica, facilità di gol. Quell’anno non andò benissimo, siglò solo una rete. Ma mi ha sempre detto che grazie ai miei 8 gol gli ho salvato la carriera! Altrimenti chissà dove sarebbe ora”. Inzaghi ringrazia e Sforzini svela l’aneddoto: “Durante il mercato estivo mi chiamò una radio, mi chiesero chi poteva essere l’uomo giusto per la Lazio. Io risposì Immobile, dissi che alla fine sarebbe andato lì. Ma non lo sapevo! E’ stata un’intuizione, ormai so come funziona il calciomercato”. Nando talent scout, chissà: “Ciro era imprendibile, una forza della natura. L’anno successivo esplose a Pescara segnando 28 gol. Io ne feci 20 e arrivai terzo, gli faccio i complimenti per ciò che sta facendo. E’ l’uomo giusto per Inzaghi”.
Dopo Grosseto, il Pescara. La Serie A. “Ricordo l’affetto dei tifosi, della società. Ma non sono riuscito a dare il mio contribuito in maniera completa”. Complice qualche infortunio. Niente gol però: “E’ il mio unico neo, fin qui ho segnato in tutte le categorie tranne la Serie A”. Mai dire mai, Nando. C’è ancora tempo. Anche se c’è in carriera c’è stato qualche colpo a vuoto: “Non rifarei l’esperienza in Romania, al Cluj. Andai lì perché c’erano De Zerbi e Mandorlini, poi lui venne esonerato e il nuovo allenatore accantonò me e tutti gli italiani. Tornando indietro resterei in Italia, ci ho rimesso anche un paio di stipendi. Non mi hanno ancora pagato, pensa”. Esperienze che aiutano a crescere: “Ciò che non ti uccide, ti fortifica”.
Ora la Viterbese, obiettivi ambiziosi con Cornacchini&co: “Vediamo come va, il girone è molto difficile, ce la giochiamo”. Sforzini insegna, di calciatori ne ha visti tanti. Il più forte? “Eh, difficile dirlo..”. Nando ci pensa un po’ ma non sa rispondere: “A Udine mi allenai con Iaquinta, Di Michele, Candela. Arrivavo dalla C2 e c’erano loro”. Pescara? “Quintero era fortissimo, aveva un gran sinistro”. Poi altri: “Gaetano D’Agostino, De Zerbi, Schwoch”. Difficile scegliere. Il difensore più forte mai affrontato? “Assolutamente Nesta!”. Qui risponde subito: “E’ stato un dramma, me lo ricordo in Bari-Milan. Ho giocato anche contro Lucio, Bonucci, Materazzi. Ma Nesta era un extraterrestre, il più forte in assoluto”. Passiamo ai portieri: “Perin mi impressionò subito, in carriera gli ho anche segnato 3 gol. Già a Pescara era molto forte, nonostante fosse un ragazzino aveva una personalità incredibile. Dopo Buffon c’è lui, è il futuro”. Conclude con l’allenatore: “Ne ho avuti tanti bravi, lo preciso. Campilongo, Beretta, Gregucci. Anche Cosmi e Serena. Idem Ventura, tatticamente mi ha insegnato molto, è stato uno dei migliori”. Ora Cornacchini, la Viterbese e il sogno Serie B. Fermarsi? Macchè. Sforzini è sempre bello carico. Merito di Braveheart.