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Sulla scia di Jorge Mendes e Cristiano Ronaldo… Media Soccer e il Master sui Manager del futuro

Mens sana in corpore sano… e viceversa. E’ questo, in sintesi, il motto della MEDIA SOCCER Srl. Per produrre il massimo sforzo e ottenere risultati sportivi servono concentrazione e giusto equilibrio psico-fisico. Cambia dunque anche la visione dell’agente, non più solo l’uomo in grado di offrirti una possibilità ma molto di più, un consulente a tutto tondo, quasi un angelo custode con gli skills necessari per gestire i futuri protagonisti del calcio a 360 gradi.


Qualche esempio di successo? Borini, Caldirola, De Silvestri, Petagna e Saponara sono solo alcuni dei nomi passati dalla Media Soccer (prima quando si occupava solo di coaching si chiamava appunto Rch Coaching Srl) e gestiti sotto l’aspetto dell’allenamento mentale. E’ nata dunque l’idea di un evento dove formare una nuova generazione di Manager per Calciatori: il master si terrà tra febbraio e maggio, e le sedi saranno Milano e Roma.

Dal 2013 sono Manager della Rch Coaching Srl, oggi MEDIA SOCCER Srl” – dichiara l’amministratore delegato Enrico Goldoni ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com – “Il compito della società era quello di seguire i calciatori professionisti nel coaching sportivo, ed i nomi che hai elencato sono solo alcuni dei tanti atleti che abbiamo gestito. Ma negli anni mi sono accorto che nel calcio moderno un giovane calciatore,pur essendo il coaching importantissimo, ha bisogno di qualcosa di più. Per diventare campioni servono figure più complete e più professionali rispetto a un semplice mental coach. Inoltre ritengo il nome inappropriato soprattutto perché il più delle volte utilizzato da chi non ha nozioni accademiche per potersi dedicare alla mente altrui. Da qui la decisione di portare avanti un progetto molto più completo ed entusiasmante per il mondo del calcio, potendo contare per altro su una compagine societaria con una visione più ampia”.

A proposito di mental coach o coaching sportivo come preferisce chiamarlo lei, so che in questi anni con il suo staff ha contributo in modo determinante dal punto di vista manageriale allo sviluppo della professione. Ci racconta qualcosa di più? “È proprio così. Ho frequentato il primo master e dopo aver acquisito una partecipazione nella società nel giugno 2013 mi resi conto che non esisteva Know How. Ho lottato per mettere sotto contratto decine di calciatori che richiedevano questo supporto per arrivare a raggiungere i loro obiettivi. Adesso stiamo facendo un ulteriore step. Il calcio sta cambiando e quello che pochi anni fa era una novità che rispondeva alle esigenze di giovani campioni ora non basta più.In Italia in questi ultimi anni l’attenzione sui giovani è cresciuta e questi ragazzi per arrivare a raggiungere il loro sogno devono essere gestiti maniacalmente su tutti gli aspetti di crescita”.

Anche il ruolo dell’agente è interessato da questo processo evolutivo? “Si, deve assolutamente evolversi per stare ai tempi con il cambiamento del calcio. Quella dell’agente deve essere sempre più una figura professionale in grado di far crescere ed affiancare il talento individuato nel giovane per portarlo ad essere un Uomo con la U maiuscola in primis e poi se possibile anche un grande professionista, e non ‘utilizzarlo’ come uno dei tanti in attesa di vedere se diventerà campione ad alti livelli o meno…”. Modello di riferimento? Non uno qualunque: “Ritengo Jorge Mendes l’eccellenza nel settore, per come gestisce i propri assistiti e per quello che ha saputo creare venendo dal nulla. Un Manager di successo è innanzitutto una persona che sa gestire il cambiamento, che vede e lavora sui dettagli come nessuno, che anticipa i tempi, che ha visione strategica, che risponde ad ogni esigenza fornendo all’atleta gli strumenti necessari per raggiungere obiettivi prestigiosi”.

Preparazione mentale, ma anche fisica e cura dell’immagine del calciatore. Ma non è tutto: “Partendo proprio dal coaching sportivo e dalla figura dell’agente che rimangono due capisaldi del Manager che ho in testa, l’attività manageriale deve poi allargarsi a tutto il resto. Allatleta deve essere messo a disposizione un preparatore personale, deve essergli garantita una dieta adeguata, la benzina che inseriamo nel nostro corpo. Bisogna poi provvedere alla gestione dell’immagine dell’atleta, alla cura della contrattualistica legale, alla gestione di una rete di relazioni con Clubs professionistici ed addetti ai lavori, ecc… Tutto ciò sotto l’occhio scientifico dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia che ha creato una struttura in esclusiva per la nostra azienda, unica nel settore, in grado di “certificarci”. L’NFL, NBA, NHL sono il modello che il calcio del futuro ricalcherà: solo i super professionisti potranno raggiungere il top. Per farlo dovranno necessariamente essere gestiti da una figura manageriale che coordini tutti gli assets e che permetta all’atleta di concentrarsi solo sul suo lavoro per il raggiungimento del suo obiettivo individuale”.

Durante il Master ci saranno ospiti di rilievo? “Al nostro Master saranno presenti manager di fama nazionale provenienti da altre esperienze professionali così da fornire l’imprinting necessario senza condizionamenti, formatori e specialisti in pnl, professori universitari, agenti di campioni, coach di calciatori, preparatori atletici ecc… il tutto in location consona al parterre”. L’obiettivo è dunque far crescere tanti piccoli Cristiano Ronaldo? “Questo non lo so (ride). Certamente proveremo a riportare il calcio italiano ai livelli del glorioso passato, fornendo atleti di primo livello e lo faremo con la mentalità vincente che da sempre ci contraddistingue”.