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Sterling, un tattoo fa infuriare l’Inghilterra: chiesta l’esclusione dal Mondiale

Scoppia la polemica per l’M16 che il giocatore del City si è tatuato sulla gamba destra. Lui si difende: “Ha un significato molto più profondo”

Ci sono polemiche che nascono un po’ per… nulla. Basterebbe conoscere le storie e i trascorsi dei protagonisti di questi attacchi per evitare di incorrere in inutili gogne mediatiche. Ma non sempre si conta fino a dieci prima di criticare. Questa volta è toccato all’attaccante del Manchester City e della nazionale inglese, Raheem Sterling, finire nell’occhio del ciclone. L’ex Liverpool ha pubblicato questo post su instagram e subito è montata la polemica.


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Nessuna scritta ingiuriosa o frase di dubbio gusto, ma un tatuaggio che ha letteralmente scandalizzato l’opinione pubblica inglese. Già, perché quell’M16 mostrato sulla gamba destra proprio non è piaciuto a molti che hanno gridato allo scandalo e addirittura hanno chiesto l’estromissione da Russia 2018 del talento inglese. Perché? Secondo Lucy Cope – che ha fondato il movimento chiamato Mothers Against Guns dopo che suo figlio fu ucciso proprio da un’arma da fuoco nel 2012 – ha dichiarato al The Sun che è ‘inaccettabile’ e ‘nauseante’ che un calciatore prossimo a difendere i colori dell’Inghilterra nella prossima Coppa del Mondo si tatui un M16 sulla gamba. La stessa ha infatti chiesto di rimandarlo a casa, a meno che Sterling decida di rimuove il tatuaggio e chieda scusa.

Tante polemiche, forse eccessive. Sterling ha dunque voluto rispondere con una storia su instagram pubblicata nella serata di ieri; un tentativo di rendere chiare le sue ragioni, la spiegazione di quel tatuaggio è molto profonda e non banale: “Quando avevo due anni mio padre fu ucciso da un tizio con un colpo di pistola. Da quel giorno mi sono promesso che non avrei mai toccato una pistola in tutta la mia vita e che avrei ‘sparato’ solamente con il mio piede destro. Perciò quel tatuaggio ha un significato molto più profondo e soprattutto non è ancora terminato”.


Una spiegazione che forse mette a tacere tutte le polemiche, Raheem Sterling ha voluto chiarire per provare a spegnere le troppe voci nate dopo quella foto mostrata. Chi lo conosce bene sa che il giocatore non ha mai superato la perdita del padre, una mancanza che lo fa soffrire ancora oggi. Sterling è emigrato dalla Giamaica in Inghilterra all’età di cinque anni solo con la madre e ha sempre dichiarato di non aver mai conosciuto il padre. Infatti un possibile ricongiungimento è stato brutalmente spazzato via nel 2003, quando l’uomo è appunto stato ucciso in una sparatoria a Kingston. Di lui non si sa niente, nemmeno il nome, se non che la mancanza ha segnato la vita del calciatore. Una vita sopra le righe e difficile quella di Sterling ma il raggano non ha mai mollato, lavorando e sudando per raggiungere il suo sogno: diventare un calciatore.

I problemi palesati fin da ragazzino, una mamma premurosa che lo ha sempre tenuto sotto controllo senza mai fargli prendere la cattiva strada. Una profezia su quella che poteva essere la sua vita gliela fece il suo insegnante di sostegno alle elementari: “Se vai avanti così, quando avrai 17 anni o sarai in prigione o a giocare per l’Inghilterra. Ed effettivamente l’esordio è arrivato proprio a 17 anni, il 14 novembre del 2012 in amichevole contro la Svezia. Quel giorno la BBC andò a ritrovare quell’insegnante che dichiarò: “Quando l’ho visto giocare con le giovanili dell’Inghilterra sono quasi caduto dalla sedia. Ero isterico per la gioia. Ho chiamato mia moglie e i miei figli e gli ho detto: ‘Ce l’ha fatta! È lui!’. Sterling ha detto no alle armi e a una vita da delinquente per ‘sparare’ solo col suo piede destro, in campo.