Squadre B in Serie C, Magoni: “Ritengo possano essere formative, ma bisogna tutelare questa categoria e piccole realtà come Renate”
Alessandro Costacurta lancia, la Serie C risponde. Ieri il sub-commissario della FIGC aveva dichiarato: “Dalla prossima stagione, i club di Serie A avranno una squadra B che giocherà il campionato di Serie C”. Rivoluzione. Ma cosa ne pensano gli esponenti della Serie C? Quella dell’ex difensore del Milan è una proposta che ha diviso perché i dubbi sono tanti, bisognerà vedere come verrà gestito l’inserimento delle squadre B e se la loro presenza sarà un miglioramento per tutto il movimento. Il primo a vederla in maniera diversa rispetto ad Costacurta è stato Cristiano Lucarelli, allenatore del Catania classificatosi secondo nel girone C di Serie C. L’ex attaccante ha postato un messaggio sul suo account Twitter: “In queste categorie, squadre appartenenti a città storiche lottano per la promozione. Cosa succederà quando, nelle ultime giornate d campionato, dovranno affrontare le squadre B, prive di stimoli?”. A riguardo, ai microfoni di gianlucadimarzio.com ha voluto esprimere il proprio parere anche il ds del Renate, Oscar Magoni. La sua squadra è una delle più giovani della Serie C e vanta un’età media di 24,4 anni con una presenza in rosa di 23 italiani su 24 elementi. Insomma, una realtà come quella del Renate che da anni punta a valorizzare giovani italiani è una delle società strettamente interessate da questo cambiamento epocale.
“Come Renate non siamo contrari alle squadre B perché comunque ritengo che possano essere formative per i ragazzi, ma bisogna sempre tenere conto che la Serie C rappresenta 60 squadre e di conseguenza 60 città importanti e per questo credo che sia importante che il campionato non vada sminuito perché ci sono le seconde squadre dei club di Serie A o B. Bisogna capire come funzionerà il sistema e bisogna capire anche come le squadre di Serie C riusciranno a sopravvivere anche con le seconde squadre. A me sinceramente non piace molto il fatto che possano essere oggetto di promozioni e retrocessioni. Vediamo quale sarà il progetto definitivo. Prima di commentare quello che effettivamente sarà voglio aspettare che tutto sia ufficiale perché ora sono solo supposizioni. Se l’intento è di dare alle squadre B la possibilità di salire e retrocedere allora devono anche far sì che se le cose non vanno bene le loro società paghino perché sennò non va bene. E’ troppo comodo. I vantaggi? Con le squadre B la Serie C diventerebbe un bacino importante sia per la Serie B che per la Serie A per formare dei ragazzi che possano essere importanti anche per la Nazionale. Se la vediamo ad ampio raggio questo potrebbe essere il vantaggio più importante. Noi come Renate, ad esempio, abbiamo bisogno di avere giocatori che necessitino di minutaggio, di essere valorizzati, giovani che possano mettersi in mostra, aiutare la squadre e far in modo che i nostri conti rimangano a posto. Rischiamo di avere meno giovani da valorizzare? Non credo perché da quello che ho capito i giocatori del ’97, ad esempio, sarebbero già fuori dal range di giocatori che possono essere arruolati nelle squadre B, i giocatori da valorizzare ci sarebbero lo stesso perché non tutte le società aderiranno alla seconda squadra. Io penso che i giovani forti e di prospettiva in Italia si possano comunque trovare anche con l’inserimento della seconde squadre, ma a quel punto il mercato andrà riequilibrato. Sono però commenti prematuri perché ancora non sappiamo nulla di quello che sarà. Va bene far giocare i giovani, far giocare le seconde squadre ma bisogna tutelare tutte le squadre di Serie C, in modo particolare quelle piccole come il Renate. Io mi auguro che ci sarà tutela per le squadre della nostra categoria”.