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Italia, Spalletti: “Fiduciosi di recuperare Barella per l’Albania”

Le parole di Vicario e del Commissario Tecnico alla vigilia dell’amichevole contro la Bosnia

Dopo aver comunicato l’elenco dei 26 calciatori azzurri che saranno impegnati a Euro2024, la Nazionale di Luciano Spalletti affronterà domenica 9 giugno alle ore 20:45 la Bosnia nell’ultimo test amichevole prima dell’inizio del torneo. La sua Italia, sabato 15 giugno, inizierà l’avventura a Euro 2024. Alla vigilia dell’amichevole contro i bosniaci, il Commissario Tecnico ha parlato in conferenza stampa e, in seguito, ai microfoni di Sky Sport.

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Italia, le parole di Spalletti in conferenza stampa

Il CT ha esordito parlando delle condizioni di Barella e Meret: “Siamo stati ottimisti fin dal primo momento perché è sempre stato sotto controllo. Non può essere considerato per la partita di domani, ma siamo fiduciosi per l’Albania. Lo stesso vale per Meret”. 

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Su cosa si aspetta dalla partita di domani: “Mi aspetto di mettere in pratica l’analisi che abbiamo fatto dopo l’ultima partita. C’è stato tempo per provare certe cose, quindi mi aspetto che facciano meglio. Giocherà Scamacca”.

Alla domanda relativa al suo podio di Euro 2024: “Non saremo mai tranquilli, indossando la maglia dell’Italia, quindi dobbiamo aspirare a tanto. A volte nelle partite si fa fatica ma dobbiamo dimostrare di saperci assumere questa responsabilità: lavoriamo in modo serio e puntiamo al massimo. Sappiamo da dove veniamo, sicuramente la cosa migliore è non dire a questi ragazzi che l’unico modo per indossare con orgoglio questa maglia è vincere. Quando sono arrivato, c’era una ferita aperta. Agli Europei ci stiamo andando, poi vediamo di crescere in questo percorso ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Abbiamo vinto nel 2021, ma siamo partiti da una non qualificazione al Mondiale. Non vogliamo essere gli hacker di noi stessi, stiamo lavorando in maniera seria. Abbiamo una squadra forte. Non li ho scelti io, meritavano di essere selezionati perché erano i migliori”. 

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Sulla scelta di affidare la maglia numero 10 a Pellegrini: “Per le qualità che ha Pellegrini può vestire la numero 10 in maniera corretta, è fatto di quella pasta lì ed è un giocatore che sa galleggiare, sa calciare le punizioni e i rigori. Ha il piede per mettere quella palletta morbida ed è sempre messo bene con la postura del corpo, sa saltare l’uomo nello stretto. E poi c’è Barella che si avvicina a un numero 10, anche se lui fa tantissima strada. Ma questo lo rende ancora più forte”.

Riguardo a cosa provi nel giocare a Empoli: “I biglietti li ho comprati tutti io. Ci saranno tutti i miei amici, sicuramente mi sentirò a casa mia perché lì ho vissuto momenti bellissimi e tutta la mia infanzia. Sono stato allenatore del settore giovanile, ho allenato la prima squadra, è stata una esperienza bellissima che mi dà emozioni importantissime quando me la ricordo. Sarà molto emozionante”.

Sulla Bosnia: “Sono una squadra che fa delle ripartenze la sua prima qualità. Mantengono il blocco squadra basso e ti danno la sensazione di poter gestire la partita. Se non sei equilibrato sulle ripartenze puoi soffrire, se sbagli troppi passaggi può rivenire fuori la gara contro la Turchia. Dobbiamo migliorare quando abbiamo la palla nella loro metà campo e difendere bene; altrimenti succederà qualcosa che non ci piace. Serve più qualità anche in attacco. Bisogna riuscire ad avere la qualità per ritagliarsi i mezzi spazi che creano difficoltà nelle marcature”.

Riguardo al ritorno a Empoli da CT: “Quando ho iniziato la carriera da allenatore avevo l’ambizione di entrare in uno spogliatoio di Serie A, ma immaginare di vivere un momento del genere era impossibile in quel momento. Come ho detto prima, tutti abbiamo il futuro davanti a noi. È tutta una questione di decisioni, di umiltà e di coraggio. Essere presuntuosi non va bene, ma sopravvalutare gli avversari è ancora peggio così come non avere autostima delle proprie possibilità. Sarà un momento bellissimo”. 

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Infine, sulle chance di vedere Fagioli in campo: “Mi è piaciuta la sua interpretazione e domani giocherà insieme a Jorginho. Bisogna esser bravi tecnicamente se vogliamo portare tutta questa gente dentro il campo. Ci vuole qualità e intelligenza tattica per fare questo lavoro, ci vuole un po’ di roba in più rispetto a ciò che fin qui abbiamo fatto vedere. Dobbiamo stare più nel settore centrale, provare a comandare la partita, bisogna saper gestire la palla e sapere in che zona di campo dobbiamo gestirla. Se siamo troppo tesi è più difficile dettare il gioco. Noi abbiamo un po’ tutto con questi 26 giocatori”.

Italia, le parole di Vicario a Sky Sport

Il portiere ha esordito dicendo: “Avvertiamo grande responsabilità verso noi stessi e tutti gli italiani che amano questo sport. Ci prendiamo questa grande responsabilità. Vogliamo migliorare un gruppo che è già forte con il lavoro quotidiano per toglierci delle soddisfazioni”.

Sul tipo di squadra che l’Italia vuole essere: “Dobbiamo essere capaci di fare tante cose per essere imprevedibili per creare problemi a chi sulla carta è più forte di noi. Dobbiamo essere umili, ma ambiziosi con un pizzico di follia e sfrontatezza. Dobbiamo riprovare a vincere l’Europeo.”

Riguardo al ritorno a Empoli: “Sicuramente è molto emozionante, anche per la mia famiglia che sarà qui. Vivrò qualcosa di particolare”. 

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Sulla competizione tra portieri: “C’è grande stima e voglia di alzare il livello. L’obiettivo di tutti e tre è questo”.

Riguardo al calcio inglese: “Ci si adatta, si impara e si fa esperienza. A volte si paga dazio, ma poi si acquisisce più consapevolezza”.

Su chi veda più forte dell’Italia: “Penso che noi siamo forti, abbiamo grande qualità. C’è senso di appartenenza e molta umanità. Pochi sanno fare gruppo come noi”.

Italia, le parole di Spalletti a Sky Sport

Il CT ha cominciato parlando del lavoro svolto fin qui: “I ragazzi hanno sviluppato tutto ciò che è stato chiesto loro con grande disponibilità. Gli allenamenti sono ottimi e ho la certezza di avere a che fare con persione serie”.

Sulle condizioni di Barella: “Non dovrebbero essereci dubbi sulla sua presenza con l’Albania. La situazione è sotto controllo”.

Riguardo a Fagioli e Jorginho: “Nicolò è quello che sa allungare meglio la squadra, in quanto gioca in un centrocampo a 3. Jorginho invece è più un metodista.”

La riaggressione ideale per Spalletti: “Deve essere immediata dal momento in cui perdi palla, senza perdere tempo a fare gesti di dispiacere”.

Sul centravanti: “Domani giocherà Scamacca e Chiesa lo farò ripartire perchè non era soddisfatto della sua ultima prova. Ha voglia di riscatto”.