I gironi dei Mondiali fra corsi e ricorsi: sfida “geopolitica” fra Iran e USA
Ritornano gli incroci fra Francia e Danimarca e Portogallo e Uruguay
A Doha, alle ore 18:00, sono stati sorteggiati i gironi dei Mondiali Qatar 2022. Il torneo si disputerà tra il 21 novembre e il 18 dicembre di quest’anno. Le urne di Doha hanno regalato diversi incroci che si preannunciano ad alta spettacolarità. Inoltre, non mancheranno corsi e ricorsi storici: calcistici ma anche geopolitici.
Partiamo dal girone A. In prima fascia si collocava il Qatar, padrone di casa e unica di tutte le nazionali che prenderanno parte al Mondiale a fare il proprio esordio nella competizione. La nazionale di casa ospiterà, nella partita inaugurale del torneo, l’Ecuador. L’unica “big” del girone A sono i Paesi Bassi. Qualche chance ce l’avrà sicuramente anche il Senegal di Aliou Cissè, fresco campione d’Africa.
Un girone ad altissima tensione
Il girone B riserva incroci che sembrano definiti dal destino. Innanzitutto la sfida fra Inghilterra e USA: madrepatria contro colonia, inventori del football contro il soccer a stelle strisce. Ma a spiccare è soprattutto la partita fra Stati Uniti e Iran: due delle grandi potenze mondiali storicamente più avverse l’una all’altra. Si preannuncia una sfida ad alta tensione, in quella che sarà la riedizione di un match giocato sempre ai gironi, a Francia ’98, fra queste stesse nazionali, vinto dall’Iran per 1-0. La quarta squadra del raggruppamento sarà definita dallo spareggio europeo rimanente: potrebbe esserci la sfida tutta britannica fra Scozia e Inghilterra, o fra Galles e Inghilterra. E potrebbe anche esserci, in alternativa, l’Ucraina.
Argentina e Francia
Favorita del gruppo C, l’Argentina di Scaloni trova il Messico, che evoca buoni ricordi, dato che nel 1986 proprio in Messico Maradona trascinò i suoi alla vittoria del Mondiale. Potrebbe esserci una sfida del cuore per Dybala, qualora venisse convocato: la seconda forza del girone è quella Polonia da cui proviene parte della sua famiglia. Chiude il girone l’Arabia Saudita.
Nel gruppo D, i campioni in carica della Francia ritrovano, 4 anni dopo, la Danimarca. Nel 2018 nel girone c’erano anche Australia e Perù, che potrebbero sfidarsi nello spareggio per accedere allo stesso girone D se gli oceanici battessero gli Emirati Arabi. Chiude il gruppo la Tunisia.
La partita più bella: Spagna-Germania
Il girone E è il “grupo de la muerte“. Lo dicono in Spagna, dove hanno beccato il “coco”, la squadra più forte della seconda fascia, la Germania. A Madrid si affideranno alla memoria del gol con cui Fernando Torres nel 2008 regalò alla Roja il suo secondo Europeo, proprio contro la Germania di Loew. Di recente, in una delle sue ultime partite sulla panchina della Mannschaft, Loew stesso ha subito la più pesante sconfitta da ct proprio contro la Spagna: 6-0. Completano il girone il Giappone e la vincente della sfida tra Nuova Zelanda e Costa Rica.
De Bruyne vs Modric
Il gruppo F vedrà la sfida tra due maestri del centrocampo: è già pronto il duello tra il Belgio di Kevin De Bruyne e la Croazia di Luka Modric. Nemmeno le altre due squadre del gruppo, Marocco e Canada, partono battute. Il girone G replica per tre quarti quello del 2018: tornano ad affrontarsi Svizzera, Brasile e Serbia. 4 anni fa, durante la sfida tra Svizzera e Serbia, una protesta anti-serba dei kosovari (quanto a origine) Shaqiri e Xhaka portò a una squalifica. Chiude il gruppo il Camerun.
Ronaldo e l’incubo Uruguay
L’ultimo girone, l’H, vedrà l’appassionante sfida tra Portogallo e Uruguay. Ronaldo, al suo quinto mondiale, dovrà nuovamente vedersela con la nazionale che lo eliminò agli ottavi nel 2018. Le altre due del gruppo, decisamente sfavorite, saranno Corea del Sud e Ghana.