Sorrentino, una questione di cuore: “Lascio Palermo per le mie figlie. Chievo? C’è l’accordo”
“Non è una giornata semplice”, lo sa benissimo Stefano Sorrentino, nel giorno che segna il suo addio al Palermo. Un addio fatto di ringraziamenti, in primis alla società, che gli ha concesso l’ultima passerella allo stadio “Renzo Barbera”. “Ho deciso di non rinnovare. Dopo un’annata del genere e dopo tanto tempo lontano dalla famiglia, ho deciso di tornare a casa”. Una scelta di cuore e non economica, quella di riavvicinarsi alle figlie, troppo lontane dalla Sicilia: “Non sono i soldi a farmi cambiare idea – prosegue Sorrentino. Sono importanti, ma la priorità va ad altro. Se avessi scelto i soldi, sarei andato in America”. Una decisione già comunicata a Zamparini da tempo, seppur non direttamente: “Non ho parlato col presidente, ma lo ringrazio per l’offerta e per avermi portato qui, oltre che per avermi reso capitano”.
Quel che non è andato a buon fine con Zamparini, semmai, sono le trattative per il nuovo contratto. Trattative mai decollate, nonostante vadano avanti da un anno: “Qui si sta ringiovanendo il gruppo – spiega l’ormai ex portiere rosanero -. Sapere che molto probabilmente avrei dovuto occupare un ruolo diverso, passando in secondo piano, non fa parte del mio carattere”. Non è però il ruolo in campo o in panchina ad aver portato Sorrentino a lasciare Palermo: “Il mio 70-80% della decisione però arriva perché ho bisogno di potermi dedicare alle mie figlie, di essere un papà presente. Ho dato tutto quel che avevo ed è giusto finire così. C’è sempre un inizio e una fine, se avessi dovuto scrivere un libro l’avrei concluso così”.
Il suo futuro, ormai è noto, sarà lì dove Sorrentino ha vissuto il suo recente passato. Si torna al Chievo, anche se non c’è nulla di definito: “L’accordo col Chievo c’è – ammette Sorrentino – però non ho ancora firmato”. Un ritorno di fiamma in una piazza da cui era andato via non senza polemiche: “Ai tempi c’era stata una rottura – spiega – ma non ebbi discussioni con Campedelli. Anni fa ci siamo chiariti e in ogni sessione di mercato ha provato a riportarmi al Chievo. Non mi era piaciuto lasciare in quel modo, è come se gli stessi chiedendo scusa”. E per chi pensa che possa tornare a Verona per giocarsi il posto con Bizarri, Sorrentino è glaciale: “Chi mi conosce sa che non vado via per fare il secondo. Mi ha chiamato persino un’importante squadra italiana per farlo e ho detto no”.
Le strade di Sorrentino e del Palermo, dunque, si separano. Prima però è necessario fare dei chiarimenti, dopo una stagione in cui sono accadute fin troppe cose all’interno dello spogliatoio rosanero: “È vero, ma non voglio più leggere di essere stato io ad esonerare Ballardini”, sottolinea l’ex capitano rosanero, che racconta poi come si è creata la pace tra il gruppo e l’allenatore ravennate: “A Coccaglio, ha radunato me e tutti gli italiani chiedendoci scusa. Era convinto che noi italiani non lo accettassimo”. Una convinzione che ha portato a scelte drastiche: “Maresca e Rigoni sono stati subito messi fuori rosa, Vitiello e Rispoli non giocavano e Gilardino ha avuto poco spazio. Questo comunque appartiene al passato. Ci siamo chiariti da uomini veri e l’abbraccio di domenica è stato vero”.
Con le valigie in mano, per una partenza che si consumerà già oggi, Sorrentino si lascia andare ad un lungo ringraziamento per chi, in questi tre anni e mezzo, lo ha accompagnato nell’avventura palermitana: “I trentacinquemila che cantano il mio nome resteranno dentro di me, li porterò sempre nel cuore. Tre anni e mezzo fa sono stato accolto come un figlio senza aver fatto nulla e posso solo dir loro grazie. Poi devo ringraziare Vitiello, Maresca, Gilardino, Rispoli, Goldaniga che chiama ‘zia’ la mia compagna, ma anche altri compagni come Vazquez e Cristante. Sono stati la mia forza, così come i magazzinieri, i massaggiatori, i dottori. Tutti quanti mi hanno arricchito, c’è anche Cracolici”. Il ringraziamento speciale, però, va al suo preparatore: “Vincenzo Sicignano mi ha dato tanto, qui a Palermo è una leggenda. Spero di essere arrivato ai suoi livelli per i palermitani”.
di Benedetto Giardina