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Serie D, Lattanzio contro il passato: è Audace Cerignola-Fidelis Andria

Da una parta chi è stato costruito per vincere, dando continuità a un progetto che da anni vive (quasi solo) di scalate verso l’alto. Dall’altra chi è stato allestito in fretta e furia dopo un’estate fallimentare – con l’abbandono forzato al professionismo e la ripartenza dai dilettanti -e ora sta volando, spostando sempre più in là i confini dei propri limiti. Audace Cerignola-Fidelis Andria sarà il piatto forte della nona giornata del girone H di serie D, ma sarà anche la partita di Riccardo Lattanzio. Nato ad Andria, cresciuto con la maglia della Fidelis, con la numero 10 sulla schiena fino allo scorso anno e oggi uno dei componenti dell’attacco di platino del Cerignola, completato da nomi del calibro di Marotta, Foggia, Siclari, Longo e Loiodice. “E’ la prima volta che gioco contro la mia città e non so che sensazioni proverò: aspetterò domenica e saprò dirlo” è il suo biglietto da visita nel cammino verso il suo passato calcistico e il suo presente nel quotidiano. Già, perché Lattanzio a Cerignola ci gioca, ma ad Andria ci vive.

Al derby del Monterisi l’Audace ci arriva sulla spinta di quattro vittorie consecutive e una scia di cinque risultati utili consecutivi. Stessa serie confezionata dalla Fidelis di Alessandro Potenza, autentica ammazzagrandi contro Picerno e Taranto e oggi terza in classifica, a -3 dalla squadra allenata da Dino Bitetto: “Li ho visti dal vivo domenica scorsa contro il Pomigliano, si vede che c’è la mano dell’allenatore, provano sempre a giocare la palla e hanno un’identità precisa” spiega Lattanzio. Che ha raccolto 22 reti in 69 partite in 4 esperienze diverse con la maglia della Fidelis, ma sul ricordo più importante non ha dubbi:”La vittoria del campionato di serie D nella stagione 2014/2015 rimarrà sempre nel mio cuore. Vedere quell’anno la curva e la città così vicini alla squadra è stato bellissimo”. Vittoria, come il diktat che la proprietà Grieco si è imposto a Cerignola. I conti si faranno a fine campionato. Intanto, però, la vetta dista solo un punto dal bottino dell’Audace. Lattanzio, però, agisce da pompiere: “Sicuramente ci sono tante squadre che possono ambire al primato: oltre a noi, ci sono Taranto e Picerno, due squadre molto ben allestite”.

Nell’Audace Cerignola allestita per guardare in alto ci sono evidenti eredità della Fidelis Andria che nella scorsa annata ha conquistato una poderosa salvezza in serie C sotto la guida di Aldo Papagni. Oltre a Lattanzio, un altro andriese doc come Giuseppe Abruzzese, oltre ad Alessio Esposito e Lorenzo Longo. Se la Fidelis non avesse alzato bandiera bianca in estate, per loro sarebbe stato pronto un futuro al Degli Ulivi: “Un finale del genere non me lo sarei mai aspettato – ammette Lattanzio scorrendo l’album dei ricordi – nonostante le penalizzazioni, sul campo avevamo sistemato tutto ma mai mi sarei aspettato un fallimento della Fidelis. Però occorre guardare al presente. I miei compagni di squadra ex Andria? Sarà emozionante anche per loro soprattutto per Beppe, che condivide il mio stesso stato d’animo”. Al fischio d’inizio, però, non ci sarà spazio per i sentimentalismi. Perché è un derby, con vista sui piani altissimi. Con un auspicio, che va oltre il risultato: “Che sia una festa, ma ne sono certo. Sarà un bel derby, con due tifoserie molto calde. Viva lo sport, perché vedere questo attaccamento ai propri colori è sempre bello”.