Cittadella ‘superdotato’ a un passo dalla A. I segreti di questa favola
Il coro portafortuna dello spogliatoio del Cittadella è piuttosto singolare: “Venturato superdotato”. Ossia fornito in maniera fuori del comune di notevoli requisiti fisici o intellettuali: e noi scegliamo – ovviamente – la seconda opzione.
L’allenatore dei veneti (comune di 20 mila abitanti) in finale playoff di Serie B è cresciuto nel mito dell’Olanda di Crujiff e ha studiato Arrigo Sacchi, nonostante il suo imprinting sia totalmente anglosassone dato che è nato e ha vissuto i primi 10 anni della sua vita in Australia. Parla inglese a menadito.
La sua qualità ‘fuori dal comune’ si chiama allenare un gruppo di ottimi calciatori che sono soprattutto grandi uomini, capaci di imprese eccezionali, come ribaltare una sconfitta casalinga (1-2) e arrivare a giocarsi la promozione in A abbattendo il Benevento davanti ai suoi tifosi per 0-3.
Qualche protagonista, grazie. Un anno fa Giuseppe Panico, tra Serie B e C, aveva segnato esattamente 0 gol. Oggi l’ex Genoa – preso in estate in silenzio dal DG Stefano Marchetti nell’operazione Kouame – fa impazzire le difese avversarie e realizza gol decisivi. Stesso discorso per Davide Diaw, che sempre un anno fa, all’Entella, aveva chiuso la stagione con appena 3 gol all’attivo.
L’eccellenza si chiama Gabriele Moncini, il ‘Gonzalo Higuain’ di Roberto Venturato: 19 minuti giocati da agosto a gennaio alla SPAL tra Coppa Italia e Serie A, 20 partite e 15 gol da febbraio in poi con la maglia del Cittadella. Ma il gruppo di ‘uomini’ si vede fuori dal campo. E a Cittadella, quando qualcosa va storto, ci si guarda negli occhi, si parla, e si trovano le soluzioni.
La prima persona a cui fare riferimento è sempre il capitano, Manuel Iori. Uno con due… attributi grandi come una casa che quando ha dovuto alzare bandiera bianca si è notato tantissimo: tra febbraio e marzo Iori ha avuto un serissimo problema al rene, un’infezione che lo ha costretto a operarsi. Una grande paura. Poi la risalita e di nuovo il sorriso.
Ma in quel periodo nero il Cittadella ha perso addirittura tre partite consecutive: rendimento anomalo mai più successo. Ma il vero ‘superdotato’ di questa favola Cittadella che si sta giocando la Serie A si chiama Stefano Marchetti. Conoscete? Per maggiori informazioni non cercarlo su Wikipedia perché la pagina a lui dedicata è interamente in dialetto veneto, forse perché sono ormai quasi 20 anni che lavora nel Cittadella.
"Stefano Marchetti (Fontaniva, 26 de otobre 1963) xe un dirigente sportivo ed ex xugadore de bałòn itałian”. In italiano: un fenomeno. Sia nel calciomercato, sia nel gestione dei rapporti tra società, allenatore e squadra. Compra a 0 e rivende a 10 (vedi Varnier, Kouame), scova talenti e li fa crescere con fiducia (Baselli, Meggiorini, Piovaccari, Gabbiadini), ogni anno rifà il look della rosa e pesca sempre il tassello giusto da mettere dove serve, sa su chi puntare per fare grande il progetto Cittadella. Grande, grandissimo. Ora più che mai vicinissimo a riscrivere la sua storia, a un passo dalla Serie A.