Senegal, talento e testa calda: tanti auguri Keita
Tanto talento e ventuno anni oggi. E’ lui, Keita Balde Diao, nato l’8 marzo 1995 ad Arbúcies, in Catalogna. Dal Barcellona, sua patria calcistica, alla Lazio, che lo espone al calcio internazionale. E in mezzo il rap, passione musicale che lo vede tra i protagonisti, nell’estate scorsa, di un video musicale (We gon ride, B Goss feat. Flo Rida, T Pain & J Rand).
COMPRAGLI DELLE SCARPE… – Viaggerà molto. Lungimirante fu il pensiero di un anziano che lo vide tirare i primi calci al pallone in Catalogna. “Testa calda”, paga caro uno scherzo fatto ad un compagno “canterano” a 15 anni; gli mette un cubetto di ghiaccio nel letto e il Barca lo manda in “esilio” al Cornellà. Qui non demorde, segna 47 reti e sceglie di non tornare indietro. Ad aspettarlo c’è la Lazio Primavera di Bollini.
MUSICA, CHE PASSIONE – Tra le passioni di Keita c’è il rap. Non nuove le foto insieme a Felipe Anderson col tipico abbigliamento dei rapper. Col brasiliano “rivali” per un posto in campo ma amici nella vita. E poi quel video, l’estate scorsa. We gon ride, con il noto rapper statunitense Flo Rida tra i protagonisti. Keita recita nello splendido scenario di una villa romana: ritmi incalzanti, divertimento e ragazze bellissime intorno a lui.
CUORE SENEGALESE – Spagna o Senegal? Una questione non da poco. Doppio passaporto, Keita (che vanta anche una presenza con la Nazionale di calcio della Catalogna) ha fatto la sua scelta di cuore. La Spagna lo voleva, poteva diventare una “Furia Rossa”, ma poi: “Voglio giocare per il Senegal. Ho parlato coi miei genitori a lungo, abbiamo valutato i pro ed i contro della scelta, ma ormai le mie intenzioni sono chiare. Mio padre viene dalla Casamance e quindi siamo abituati alla cultura senegalese nella nostra famiglia”. Tutto chiaro, il cuore prevale sul prestigio. E la prima convocazione di Aliou Cissè è arrivata qualche giorno fa. La Coppa d’Africa del 2017 in Gabon prima, e il Mondiale russo 2018 poi, lo aspettano: i tifosi senegalesi trepidano, sognando un “bis” del fantastico cammino di Corea-Giappone del 2002.
TALENTO IN PANCHINA – “Tedicevamo. Un incidente in Lamborghini a fine 2014 non gli fece della società; in questa stagione, rimedia una squalifica di 4 giornate di stop in Europa League per una brutta reazione a Rosenborg. Ora la panchina, brutta attualità che sta vivendo il talento senegalese. Eppure fa bene, subentra e cambia le partite. Solo domenica ha conquistato il calcio di rigore con un numero dei suoi che è valso il pari di Torino. A Pioli forse va bene così, un asso nella manica da poter tirar fuori in ogni momento, in attesa che si sblocchi Djordjevic. Tra voci di mercato ininterrotte (lo ha cercato mezza Europa), Keita aspetta solo il trampolino di lancio definitivo. E’ “maturità”, non solo tecnica, la parola magica per prendere il volo.
di Marco da Pozzo