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Una Coppa di sorprese: dal Brandizzo all’Aspire Academy, cinque curiosità sul Senegal

Le sorprese non finiscono mai, specialmente in Coppa D’Africa. Il torneo sta per volgere al termine e stasera alle 21, con la finalissima tra Senegal e Algeria, celebrerà il suo ultimo atto. Storica vetrina per prospetti di talento, la competizione si conferma anche una riserva inesauribile di curiosità. Proprio nella rosa dei Leoni della Teranga, accanto ai più noti Sadio Mané, Kalidou Koulibaly e Keità Balde, ci sono una serie di calciatori le cui storie vale la pena raccontare.

Attualmente al Crystal Palace, dopo una carriera trascorsa a girovagare per l’Europa, Alfred N'Diaye dal 2014 al 2016 è stato in forza al Betis Siviglia. Fu in Andalusia che il centrocampista salì alla ribalta delle cronache locali per un nobile gesto. Durante un match contro l’Osasuna, il crollo di una balaustra provocò un grosso spavento e diversi feriti. Tra questi anche un bambino, soccorso immediatamente dal calciatore accortosi della scena. Le foto lo immortalano con il piccolo tra le braccia, mentre lo conduce in salvo, affidandolo alle cure del personale medico. Il giorno successivo telefonò al padre per accertarsi che tutto andasse bene. Cuore grande e lieto fine.


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Ai mondiali di Russia il Senegal è stata la prima squadra della storia a essere eliminata per il numero dei cartellini gialli rimediati. A pari punti con il Giappone, risultò fatale la sconfitta nell’ultimo turno contro la Colombia. Il gol decisivo, segnato da Yerri Mina al 74’, a riguardarlo si sarebbe potuto evitare, soprattutto se lo sventurato Idrissa Gueye, centrocampista dell’Everton, incaricato di sorvegliare il palo, avesse pensato di spostare le mani dai fianchi. Lo stacco del difensore Cafetero è importante, ma dai video la responsabilità è palese e il comportamento rimane inspiegabile. Guardare per credere.

Il successo del Qatar all’ultima Coppa d’Asia sorprende fino a un certo punto. Dietro, infatti, ci sono i soldi degli emiri, un progetto radicato e soprattutto l’Aspire Academy. Mai sentito parlare? Si tratta di un centro di reclutamento per giovani calciatori provenienti per la maggior parte dall’Africa e scoperti grazie al contributo fondamentale di Josep Colomer, il talent scout capace di scovare Messi. Prelevati nei paesi d’origine e svezzati in una realtà futuristica e dotata delle più sofisticate tecnologie, questi ragazzi sono costantemente visionati dai club più prestigiosi del mondo e mandati a fare esperienza in giro per l’Europa. E’ il caso di Moussa Wagué, difensore centrale del 1998 e oggi al Barcellona, dove è arrivato dopo l’avventura con i belgi dell’Eupen, vera e propria formazione satellite dell’Academy. E’ lui finora il calciatore più talentuoso emerso dalla cantera qatariota.

Stesso anno di nascita, il 1998, per l’ala sinistra Ismaila Sarr. Esploso al Metz nella stagione 2016/2017, complici la giovane età e le cinque reti in 31 apparizioni, ha attirato su di sé l’attenzione dei club più prestigiosi del mondo, Barcellona in testa. L’occasione della vita, il sogno di ogni bambino. Non per il senegalese evidentemente che ha deciso di rifiutare l’offerta per andare… al Rennes. “Sarebbe stato un salto troppo grande – ha commentato – Sono qui per migliorare e crescere, era troppo presto per andare lì”. Intanto è diventato l’acquisto più costoso nella storia del club francese, 18milioni di euro. “Figliolo, Cosa c’è di meglio del Barcellona?” “Il Rennes, signore”.

Mbaye Diagne oggi gioca al Galatasaray, dove è arrivato lo scorso gennaio. Da allora ha segnato dieci gol in appena dodici presenze. I fari su di sé li aveva accesi al Kasimpasa quando in 34 partite mise insieme 32 reti. Medie da urlo per una scalata impressionante, partita dal basso, più precisamente dal Brandizzo, prima categoria piemontese. Era il 2011 e insieme ad altri sei connazionali era arrivato in Italia tramite la Juventus. Escluso in un primo momento dai bianconeri, si è ritrovato a girare e segnare sui campi di periferia. Una sola stagione, poi il trasferimento al Bra, in serie D, e la palma di capocannoniere in bacheca. Da lì Ajaccio, Lierse, Al Shabab, Westerlo, Ujpest, Tiajin Teda, fino all’approdo in Turchia. Quando si dice la gavetta.

Nanni Sofia