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Scaroni detta la linea Milan: “Casse a posto, con record. Decida Ibra se tornare, stadio a San Donato”

Le parole di Paolo Scaroni dall’assemblea degli azionisti

Far splendere il sole sul Milan. L’obiettivo della proprietà americana è chiaro su tutti gli aspetti e il presidente Paolo Scaroni ha usato una metafora per descrivere il percorso: “Quando sono arrivato nel luglio del 2018 a Milano c’era il temporale. Ma la tempesta era anche dentro il club. La tempesta non era solo in città ma dentro il club. C’erano risultati economici catastrofici e sportivi non esaltanti. Stiamo sistemando le cose e e ci hanno portato allo scudetto del 2022”. All’assemblea degli azionisti si è passato dai risultati, chiari, alle volontà, altrettanto chiare. 

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Assemblea azionisti Milan: dallo stadio al bilancio

Priorità numero uno: lo stadio. Il Milan è convinto di andare avanti con la realizzazione del nuovo impianto a San Donato. C’è da aspettare ancora il via libera della sovrintendenza ma la società ha scelto e lo costruirà con le proprie forze, salvo un piccolo un finanziamento. “Abbiamo ricevuto già 40 milioni per le spese di pre costruzione, come Milan andiamo avanti su questo progetto”, ha rinforzato Scaroni. Perché il presidente ha anche analizzato gli ultimi anni della vicenda e cosa li ha spinti a scegliere un comune fuori Milano: “Se quattro anni fa il Comune avesse sposato la volontà di Inter e Milan di costruire lo stadio più bello d’Europa sul territorio, pagato dalle società e non dai cittadini come avvenne per San Siro, a quest’ora lo avremmo già costruito”.

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Sarà un investimento importante, frutto della gestione del club che a giugno ha chiuso in positivo il bilancio dopo 17 anni con un utile di 6,1 milioni di euro merito di 404,5 milioni di ricavi (+106,9 milioni, +36%, rispetto all’esercizio 201/22), un record nella storia del Milan. Un dato che non tiene conto delle plusvalenze della cessione dei calciatori. Un risultato raggiunto anche con il raddoppio delle entrate da stadio (40,3 milioni) e di sponsorizzazione e un risultato di merchandising più che raddoppiato. Ma la spinta decisiva, sottolineata da Scaroni, è arrivata dai diritti tv Uefa: 41.8 milioni. “Giocare cinque o sei partite di Champions League cambia radicalmente la scena e spinge il Milan nel mondo. Fa aumentare il valore del brand”.

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E a proposito di diritti televisivi, arriva in diretta la notizia del rinnovo di quelli della Serie A: “Quelli nazionali non mi danno particolari preoccupazione e angosce. Mi premono quelli internazionali. Il Milan è un brand mondiale e dobbiamo riuscire a sviluppare la presenza della Lega, quindi del club, sullo scenario mondiale. Negli Stati Uniti, dopo quasi cent’anni, c’è un mercato reale, anche merito della nazionale femminile che ha vinto il mondiale. La passione si sta riaccendendo e il Milan deve esserci. Come deve esserci in Indonesia e in tutto il mercato asiatico. Si gioca lì il futuro della Lega e del Milan. Per organizzare un canale tv ci vogliono capacità manageriale che non sto ritrovando”. 

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Una posizione finanziaria più solida si tramuta in risultati sportivi migliori per la possibilità di agire sul mercato – “Una buona corsa in Champions League e nella lotta scudetto può cambiare radicalmente il prossimo mercato, ha sottolineato Scaroni – e sui rinnovi: “La filosofia del club è sempre quella. Facciamo i rinnovi che possiamo fare: se sono sostenibili si procede, altrimenti no”. E per tramutare questo filo rosso in campo: “Vogliamo avere giocatori più forti, tranquilli, a posto col contratto in maniera tale da avere una squadra competitiva. Il nostro approccio rimane quello”.

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Milan, le parole di Scaroni sul possibile ritorno di Ibrahimovic

Un rinnovo, o meglio, un ritorno che il Milan ha in mente è sempre quello di Zlatan Ibrahimovic. “Deve decidere lui – dice Scaroni – quindi va chiesto a lui. Io, Gerry Cardinale e Giorgio Furlani abbiamo sempre mostrato grande disponibilità e piacere. È un amico, ma deve decidere cosa fare da grande. Soprattutto per una scelta professionale e geografica, ovvero dove vuole vivere. Da noi la porta è sempre aperta e quando avrà deciso, se nella sua vita ci sarà spazio per il Milan, decideremo cosa fare. Aspettiamo lui insomma”.

Un’idea di futuro tracciata su tutto. Nelle casse e in campo, soprattutto in una nuova casa. Per continuare a far splendere il sole sul Milan.

A cura di Niccolò Severini