L’ItalSassuolo vola grazie ai suoi giovani talenti. Mancini sorride e prende appunti
È sempre più ItalSassuolo e Mancini se la gode: quante note positive dalla squadra neroverde in vista degli spareggi Mondiali di marzo
Frecce tricolori al Castellani di Empoli. Raspadori, Berardi, Frattesi e Scamacca. Concreti, belli da vedere e soprattutto italiani. Già perché il Sassuolo di Dionisi, che tra l’altro tornava a Empoli dopo aver raggiunto la promozione lo scorso anno, è il trionfo del Made in Italy in Serie A. Sono infatti tanti i giocatori italiani, soprattutto offensivi, che si stanno mettendo in mostra e stanno facendo volare i neroverdi.
Spalle larghe, spensieratezza e voglia di stupire. Da Raspadori a Scamacca e Frattesi sono tante le dolci novità per l’Italia di Mancini. Il Mondiale si avvicina e ci sarà bisogno di tutti. Servirà magari anche rinnovare. E il campionato lancia segnali importanti, che andranno tenuti in considerazione. Il Mancio lo sa, guarda e prende appunti. Sempre con il sorriso. Perché le buone indicazioni che fanno ben sperare ci sono tutte.
I neroverdi hanno trovato più dell’80.5% dei gol grazie a giocatori italiani. Sono 29 le reti Made in Italy su 36 totali. Trionfo azzurro. Giovani e imprevedibili. Più del 50% dei gol sono arrivati da giocatori nati dopo il 1 gennaio 1999. Sono otto quelli realizzati da Scamacca, sei quelli di Raspadori e quattro quelli di Frattesi. Beata gioventù, il futuro è dalla loro. Pepite.
Da Raspadori a Scamacca e Frattesi
Giacomo ha già gli occhi addosso di mezza Italia. Mancini lo segue da tanto, lo stima e la convocazione agli Europei di Luglio ne è la più grande dimostrazione. Il Sassuolo l’ha lanciato, gli ha dato fiducia e continuità. Le caratteristiche per diventare Capitan futuro in neroverde ci sono tutte. Se per Raspadori è la stagione della conferma, Scamacca e Frattesi sono le sorprese più liete nella squadra di Dionisi. Rivelazioni.
Erano amici da fin da piccoli, quando giocavano nei giovanissimi della Lazio. Poi la Roma, il Sassuolo e ora un sogno comune: la nazionale. Gianluca l’ha già assaggiata a settembre contro la Lituania, ora sogna di restarci e magari di andare ai mondiali.
Davide invece attende ancora la prima volta, una di quelle che non si scordano mai. Un sogno da raggiungere tra gol, inserimenti e tanta qualità. Lui che ai tempi della Roma studiava da Strootman e imparava da De Rossi, di cui ha anche la maglia. Stesso numero, caratteristiche e destini diversi. Davide il giallorosso lo ha solo sognato, è rimasto invece in Emilia e ora Dionisi se lo coccola.
Mancini osserva e dovrà tenere conto dei segnali che arrivano dal campionato e dal Sassuolo, sempre più serbatoio di talenti dell’Italia del presente e del futuro.