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Sanremo, tra musica e pallone. Barbarossa: “Quella di Di Francesco una Roma che non molla mai, su Dzeko Spalletti ha fatto un lavoro straordinario. Totti? Ci sarà sempre”

Sanremo, tra musica e pallone…. Emozioni che s’intrecciano, per una settimana nella città dei fiori. Settimana tra le più attese dagli amanti della musica, 68ª edizione del Festival pronto ad entrare nel vivo con la serata finale in programma questa sera. “Una settimana di tanta energia, di emozioni, di amici che si incontrano”. L’ennesima per Luca Barbarossa, veterano dell’Ariston e in gara quest’anno con la sua ‘Passame er sale’. “Una canzone che fotografa non l’innamorameto o la fine di una storia d’amore ma il durante, il lungo percorso quotidiano di costruzione del percorso di coppia. Quel percorso che non fa notizia, qui la notizia vera è credere fermamente nei rapporti, sapersi trovare, ascoltare, toccare nell’anima e nel profondo per far il cammino insieme”.

Questo il senso della sua canzone, “il senso più ampio, invece, è in un album che ho deciso chiamare ‘Roma è de tutti’: perché questo titolo? Perché c’era una voglia di condivisione: condivisine dell’amore per la mia città, della bellezza che è di tutti. L’arte è di tutti, le strade di Roma sono di tutti. Nel concetto di ‘Roma è de tutti’, poi, c’è anche il concetto che tutto è di tutti, c’è un impegno a preservare le cose per chi verrà dopo di noi”. Le generazioni future, ai quali Luca ha voluto mandare un messaggio attraverso la musica. Storia di una vita e passione, assieme a quella per il pallone. E per la sua Roma. “Quella di Di Francesco? È una Roma volenterosa, operaia, che sta lì e ce la mette tutta anche quando si sbaglia qualcosa, però non l’ho mai vista distaccata. Li posso aver visti in difficoltà, ma sempre stretti attorno all’allenatore e alla voglia di riscatto e di fare bene, anche quando venivano da alcune giornate negative come successo in questo ultimo periodo”.

Che i tifosi giallorossi sperano di essersi messi alle spalle, per continuare la corsa al terzo posto. “Chi mi fa più paura tra Inter e Lazio? A me non fa paura nessuno”. Per avere la meglio su cugini e nerazzurri serviranno gol e giocate di un certo Edin Dzeko, a gennaio ad un passo dal Chelsea. “Lui il rinforzo per questa seconda parte di stagione? Su Edin Spalletti ha fatto un lavoro straordinario, quando proprio sembrava perso gli ha dato una fiducia incredibile nonostante ci fosse ancora Totti in campo e devo dire che Dzeko lo ha ripagato. Poi, certo, molti dicono ‘c’era Salah che… portava ‘l’acqua con le recchie’ dicono a Roma, però credo sia un giocatore fondamentale: non è egoista, come sono molti attaccanti, è uno che si mette a disposizione della squadra. Anche quando non segna trovo abbia sempre un peso notevole”.

A volte venuto un po’ meno rispetto alla scorsa stagione. Da attaccante (della Nazionale Cantanti) ad attaccante (giallorosso): “Io un consiglio a lui? Di ascoltarsi ‘Roma è de tutti’, perché così entra ancora più nella romanità”. Quella che invece a Francesco Totti e da sempre scorsa nelle vene. “La Roma senza Francesco? Totti non c’è ma c’è, sta lì seduto in tribuna da dirigente. E Totti rimane Totti. Come lo vedo in questa nuova veste? Un po’ sofferente, perché lui è abituato a giocare. Non so quante volte durante una partita proverà la sensazione ‘Mo me metto gli scarpini e vado a risolvere sto problemino’, perché uno col suo talento non può stare seduto su di una poltrona in tribuna”.

“Ma questo capita nella vita di uno sportivo, prima o poi deve arrivare questo momento e spero che Francesco la stia vivendo bene, che riesca a trovare anche in questo suo nuovo ruolo le soddisfazioni e le emozioni che ha raccolto in campo”. Quelle legate ad un pallone, questa settimana intrecciate con la musica. Quella del Festival di Sanremo, vicino al fischio finale. Tutti in campo, anche Luca Barbarossa. Pronto a riabbracciare la Roma città e la sua squadra del cuore.