Sampdoria, Ferrero: “Totti? La Roma non è Pallotta, è Francesco: quando lo vedo lo bacio tutto”
Roma, Napoli, Lotito, Pallotta, Totti: a tutto Ferrero. Il presidente della Sampdoria, durante la lunga intervista concessa al Corriere dello Sport, affronta vari temi, ma parte proprio dai blucerchiati che quest’anno proveranno a inserirsi nella parte sinistra della classifica:
“Ho un progetto con il nostro allenatore Giampaolo, l’ho scelto perché lui è un professore di calcio, dicono che sia troppo integralista, ma a me va bene così, è un uomo intelligente e ha nel Dna la vittoria, come me. Il nostro progetto “Samp next generation” va avanti, vogliamo insegnare ai ragazzi a giocare a calcio e non a pallone. L’obiettivo è provare ad arrivare nella parte sinistra della classifica per quest’anno, perché nella prossima stagione dovranno avere paura di noi. Credo che sia un campionato molto avvincente e i grandi colpi di scena non sono ancora finiti. Tutti davano per scontato che la Juventus vincesse lo scudetto, ma per me sono in corsa tre o quattro squadre e se lo dovrà sudare. Le inseguitrici sono partite tardi e non mollano la presa. La Roma ogni tanto inciampa e si rialza velocemente, l’Inter è partita tardi e ora ha cominciato a vincere, come vedete la coperta è corta, sia verso l’alto che verso il basso”.
In calendario c’è Sampdoria-Roma, partita che per Ferrero non può essere uguale alle altre: “Una grande gara, la Roma questa volta viene a casa nostra, io penso che quando giochi in casa il 50 per cento delle partite le vincono i tifosi. Siamo arrabbiati ma anche soddisfatti perché vedere che la Roma in Coppa Italia ha messo tutti i titolari vuol dire che ci temeva molto. Quella è stata una partita decisa da episodi, ma a chi non piacerebbe ripetere il successo dello scorso anno e di due anni fa?”. Capitolo Cassano: “Abbiamo fatto felice il ragazzo ed esaudito i suoi desideri, ci ha chiesto di rescindere. Non è una questione di risparmio, lo abbiamo accontentato, è un grande campione e può essere ancora utile al calcio, ma alla Samp non faceva parte del progetto. Vogliamo costruire una squadra di giovani italiani. I nostri osservatori girano l’Italia per scoprire i talenti di casa nostra. Abbiamo preso Capezzi, un bel centrale, ce lo ridanno a giugno, Palombo dalla Ternana, Rolando e molti altri ragazzi”.
Mercato solo in entrata per i blucerchiati: “Tutti dicono che vendiamo i calciatori, ma quest’anno ho solo acquistato e non venduto. Dobbiamo stare attenti a non distogliere il lettore, siamo andati sempre a migliorare, se ho venduto per uno, ho speso due. Bisogna sempre capire chi siamo e dove vogliamo andare. Mi hanno preso per matto quando ho acquistato Muriel per 12 milioni, Correa per 10, ma quando abbiamo venduto abbiamo ricavato il doppio e abbiamo reinvestito. Abbiamo rifatto i campi nuovi, anche quello di Marassi, ho investito tanto sulle strutture, siamo stati i primi a far giocare la Primavera incasa, a Bogliasco, prima andava a 50 chilometri di distanza. Abbiamo dato una foresteria all’avanguardia per i giovani. Ringrazio il Credito sportivo che ci ha accompagnato in questo. In due anni tante cose le ho fatte. Mi piacerebbe regalare ai miei tifosi un titolo”.
Una battuta su Lotito: “E’una persona molto intelligente, che si dà molto da fare per il nostro calcio. Lo stimo molto, è come il prezzemolo, secondo me dovrebbe pensare un po’ più a se stesso perché il lavoro che fa non gli viene riconosciuto. Stadio della Roma? Trovo questa cosa molto complicata, sta diventando una telenovela, un giorno dicono di sì e un giorno dicono di no. Le istituzioni devono prendersi le proprie responsabilità, posso capire che ci siano molti ostacoli. Nessuno riconosce il lavoro che fa il povero Baldissoni nel tenere in piedi questa commedia romana. Meno male che c’è lui che ancora riesce a rendere vivo questo progetto. Chi la spunta tra Roma e Napoli? Bisogna vedere chi ha più fame e chi sa fa meno pippe mentali. Lo scorso anno il Napoli poteva vincere lo scudetto, lo hanno perso loro“.
Pallotta-Ferrero, altra frecciatina: “Credo che il signor Pallotta si sia arrabbiato perché nel suo slang molto da americano a Roma, in tribuna è venuto urlandomi sul viso e mi ha fatto una scenata di gelosia perché in un’intervista al vostro giornale avevo preferito Lotito a lui. Io penso che sia un uomo molto fortunato, senza invidia, perché ha trovato una grande dirigenza a Roma, ma ha perso un ottimo elemento come Sabatini, che per me è un fuoriclasse. Acquistare la Roma? Tutti noi nella vita abbiamo il sogno nel cassetto, il mio è vincere con la Samp. E’ noto che sono nato nel quartiere dove è nata la Roma. Al cuore non si comanda. La Roma è dei romani. Ma la guerra è guerra, in senso sportivo. Lo scudetto non dipende da questa partita, andiamo a giocarcela. Sarò molto felice di fare risultato”.
In chiusura d’intervista si parla di Totti: “L’ultima è per chi muore, Totti, che io ho la fortuna di conoscere, è uno dei ragazzi più intelligenti del calcio italiano. Non credo che sia stato trattato bene, ma non è affare mio. Francesco è la Roma, la Roma non è Pallotta, la Roma è Totti e quando lo vedo lo bacio tutto”.