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Roma, Spalletti: “Anche i miei figli mi hanno chiesto di tornare. L’obiettivo è vincere subito”

La prima dello Spalletti 2.o si avvicina. L’Hellas Verona sarà il primo ostacolo della sua seconda avventura con la Roma. Tanta voglia di ripartire per il nuovo – vecchio – allenatore giallorosso, che cercherà di riportare entusiasmo alla piazza.

Apre il dg Baldissoni: “Il cambio di allenatore vuol dire che qualcosa non funziona ma allo stesso tempo è una nuova soluzione che ci porta entusiasmo. I nostri programmi non sono cambiati, cerchiamo di migliorarci ogni giorno. Ringrazio Garcia per i risultati e la passione del suo lavoro qui. Non sono io a dover presentare Spalletti, parlano i risultati. Fa parte della storia del club”.

Parola poi al nuovo allenatore: “Sono tornato qui perché – ammette Spalletti in conferenza stampa – ho già allenato la Roma e so quanto è bello allenarla. Il passato è cancellato, me lo hanno chiesto anche i miei figli di tornare. Per questo sono tornato qua. Ci vorrà tempo per essere al passo delle cose nuove. Ho avuto una buona impressione dalla rosa, ho trovato dei ragazzi attentissimi. Questo è il miglior messaggio che potessi ricevere. Qualcuno nei primi allenamenti potevano essere giustamente un po’ amareggiati per Garcia invece non è stato così. Dispiace per Garcia, ha fatto delle grandi cose, record compresi. Gli faccio un in bocca al lupo”.

Sulla gara di domani: “Bisogna calcolare tanti periodi, quando si fa questo lavoro si cerca la strada più breve. Ora quindi è inutile rifare la preparazione di tre mesi. I giocatori non hanno alibi, siamo in ritardo e dobbiamo vincere subito. Dobbiamo fare così altrimenti le persone che ieri mi hanno accolto in aeroporto mi porteranno in giro per la città”. Sui momenti più emozionanti del ritorno: “Quando sono arrivato a Trigoria – continua Spalletti – rivedendo tutto lo staff e persone comuni. Sono aumentate le persone all’interno del club, tutti danno il massimo. Scudetto? E’ presto per parlarne, l’importante è partire bene la prima settimana. Bisogna andare avanti passaggio per passaggio. Pallotta mi ha ricevuto a casa con la maglia della Roma. Vogliamo crescere tutti”.

Florenzi è duttile, gioca bene ovunque. La Serie A è un calcio di livello, c’è meno rigidità grazie ai nostri allenatori. Il modulo è relativo, penso a Napoli, Fiorentina ed Empoli. Mi piace anche il Torino di Ventura. Totti? Facile, gli ho dato tutto quello che avevo. Ho cercato di non disturbare il suo talento e ora sono in sintonia. Il futuro è un rapporto tra lui e la società”. Sul mercato: “Prima di tutto devo conoscere i nuovi giocatori, se li ha scelti un grande ds come Sabatini hanno qualità. Ci sarà un confronto e vedremo, si può sempre migliorare. E’ stato lui a richiamarmi”.

Il 4-2-3-1? “Avevo interpreti perfetti, ha fatto cose meravigliose. Mi divertivo, a volte mi eccitavo (ride, ndr) in allenamento a vederlo. Si può rifare ma si può fare anche qualcosa di diverso. Garcia ha lavorato bene perché questa squadra ha fatto grandi cose, ognuno ha stili diversi. Io voglio cambiare qualcosa ma l’obiettivo è dare continuità.Abbiamo un centrocampo fantastico, passa tutto lì. Strootman migliora. Castan? So cosa gli è successo, stamattina mi ha detto che sta bene, ha voglia di giocare. Abbiamo 4 registi. Dubbi? A me faceva piacere allenare la Roma quindi è stato facile. Poi nei dettagli si vedrà, la differenza la dobbiamo fare noi qui. Lui lì ha una forte passione per questa squadra. I giocatori hanno capito l’amore che c’è in questa squadra”.

Rudiger? “Sa fare anche il terzo centrale. E’ brutto vedere lo stadio vuoto, per risalire ci servono anche i tifosi. Possiamo riproporre velocemente un buon calcio. Dzeko? e mi avessero chiesto quale centravanti avessi voluto oltre a quelli in rosa, avrei detto proprio lui”. Poi su De Rossi: “Lui è fondamentale per le possibili modifiche tattiche. Perché ha esperienza e sa fare più cose in campo. Mi ha dato disponibilità a fare cose diverse in campo, anche cose nuove”.